22 Giugno 2011

L’ Istituto “Pellegrini” non chiuderà Ma il Comune ne boccia la gestione

Sforzo per tenere in vita il servizio, dopo le proteste dei genitori in aula Il consiglio all’ unanimità chiede le dimissioni dei membri anziani del Cda

 MANCA L’ Istituto per non udenti, Tommaso Pellegrini di Modena, non chiuderà.Il Consiglio Comunale, dopo le proteste di oltre un centinaio di genitori, molti dei quali si sono riversati nell’ aula, lunedì sera, ha votato all’ unanimità un ordine del giorno chescongiuraquestopericolo.Il documento inoltre «invita il sindaco ad attivare tutti i canali che ha a disposizione per costruire le condizioni, comprese quelle finanziarie, atte a riequilibrare i conti in senso stabile e duraturo». E proprio alla luce di una gestione finanziaria non certo lungimirante da parte del cda dell’ Istituto (composto da un rappresentante della Curia, uno del Provveditorato, uno della Provincia e uno del Comune), i consiglieri comunali, sempre all’ unanimità, hanno votato un documento in cui «si invitano i vecchi componenti, non rinnovati recentemente, del Cda a rimettere il mandato per manifesta inadeguatezza».Un giudizio pesante verso i membri più "datati" che sono quelli che rappresentano la Curia e il Provveditorato. Dubbi e critiche sul loro operato erano già state espresse dal Codacons, interessatosi dellavicenda dopo esser stato allertato dai genitori degli studenti, che hanno richiamato l’ attenzione sul pericolo di chiusura dell’ Istituto e sul fatto che, negli ultimi 12 anni, il bilancio della Fondazione non abbia mai goduto di buona salute. ha parlato anche l’ assessore comunale alla Scuola, Adriana Querzè: «La situazione di difficoltà del Pellegrini si è determinata in quanto i precedenti cda hanno scelto precise politiche scolastiche, in grado di offrire agli studenti servizi molto articolati a fronte di rette molto basse o esoneri dal pagamento. Nel tempo, è stato costituito un organico di docenti e personale ausiliario in numero più elevato di quanto necessario e sono stati applicati contratti particolarmente favorevoli sul piano economico». In questo modo – fa notare – «i costi della gestione sono lievitati fino a produrre uno squilibrio strutturale di poco meno di 300mila euro annui, che non ha generato disavanzo solo perchè l’ Istituto ha sempre provveduto con liquidità propria a coprire le maggiori spese». Alla fine, però, questo ha portato ad un esaurimento della disponibilità economica. «Ora – precisa Querzè – il Pellegrini deve individuare un assetto gestionale e organizzativo, sostenibile, che garantisca la continuità della scuola dell’ infanzia, primaria, e la conclusione del ciclo da parte dei tre bambini sordi che la frequentano». Insomma, basta con le «spese al di sopra delle proprie possibilità» e via ad una gestione manageriale. Per questo motivo, il Comune non intende chiedere aiuto alla Fondazione bancaria Cassa di Risparmio di Modena, «per non reiterare – spiega Querzè – questa situazione». La scuola d’ infanzia dovrebbe continuare a funzionare grazie ad un aumento dei bambini, mentre per quella primaria, in questi giorni, si sono aperti degli spiragli di trattativa con i docenti che permetterebbero un accordo con la cooperativa la "Carovana" e la sopravvivenza della scuola.
 

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