1 Maggio 2013

L’ inflazione crolla ad aprile in 5 mesi crescita dei prezzi dimezzata

L’ inflazione crolla ad aprile in 5 mesi crescita dei prezzi dimezzata

 

ROMA – L’ inflazione ad aprile crolla, passando all’ 1,2% dall’ 1,6% di marzo, con un salto all’ indietro che riporta l’ Italia al febbraio del 2010. Lontanissimi sono gli alti livelli su cui si era sta bilizzata tra la fine del 2011 e buona parte del 2012: basti pensare che nell’ arco di cinque mesi la crescita dei prezzi si è praticamente dimezzata. D’ altra parte, con aprile, diventano sette i mesi consecutivi di rallentamento. Ma il timore che arriva da più parti è lo stesso: c’ è poco da esultare, dietro il calo dei prezzi c’ è la frenata altrettanto consistente, se non maggiore, dei consumi. Il termometro dell’ Istat sui listini segna quindi temperature gelide sul fronte prezzi, che vengono imputate soprattutto al settore energetico. Comparto in ‘deflazione’ ad aprile, come non accadeva dal 2009. In particolare, rispetto all’ anno precedente le quotazioni della benzina scendono del4% e quelle del diesel del 3,6%, mentre fino a qualche mese fa si registravano incrementi a doppia cifra. Rallenta pure il carrello della spesa, ovvero l’ insieme dei beni acquistati con più frequenza (ad aprile salito solo dell’ 1,5%). La frenata dei prezzi è di certo una buona notizia per le tasche degli italiani, ma allo stesso tempo rappresenta un altro sintomo della crisi. L’ inflazione scende, infatti, anche per effetto della stretta sui consumi. Il carovita flette nel tentativo di risuscitare una domanda piatta. Ma il successo non è assicurato e il rischio deflazione potrebbe prima o poi affacciarsi. Lo stesso sta accadendo anche in Europa, secondo Eurostat nei 17 Paesi dell’ unione monetaria l’ inflazione è passato all’ 1,2% dall’ 1,7% di marzo. I consumatori del Codacons accolgono con un «finalmente» la frenata dei prezzi, mentre secondo Federconsumatori e Adusbef c’ è ben poco da rallegrarsi (stimano una stangata annua da inflazione pari a 530 euro a famiglia). Sul fronte opposto, Confcommercio mette in evidenza «il protrarsi di una situazione di eccezionale contrazione dei consumi». Sulla stessa linea Coldiretti e Cia-Confederazione italiana agricoltori: l’ inflazione cala solo perchè le famiglie non comparano più. Intanto l’ economista Alberto Quadrio Curzio, parla di «un segno» che potrebbe prefigurare «una sindrome giapponese». Intanto sull’ altro fronte caldo della crisi, la disoccupazione, registriamo un intervento di Rosaria Cordone, 29 anni tra i leader del movimento dei disoccupati napoletani ‘Banchi Nuovi’, protagonisti ieri dell’ ennesima protesta, questa volta con l’ occupazione del Maschio Angioino. «Dati che non mi meraviglianoha detto – aumentano la preoccupazione per chi come me, donna, disoccupata e del Sud, non vede nessuna luce, neanche in fondo al tunnel, e la nostra sofferenza è ormai al limite». «Non bisogna farsi nessuna illusione – ha detto Rosaria, seduta con altre disoccupate davanti al castello, chiuso e piantonato dalle forze dell’ ordine – la discriminazione c’ è e ci sarà sempre, fino a quando non verranno messe in atto politiche occupazionali vere sulla parità di diritti. Oggi, a parità di curriculum, assumono una donna solo se non ha figli e, soprattutto, se rassicura il datore di lavoro di non volerne avere».

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this