23 Agosto 2013

L’ Egitto e i disagi delle aziende

L’ Egitto e i disagi delle aziende

Sono il responsabile commerciale estero di un azienda bresciana che, per fortuna (o purtroppo?), esporta l’ 80% del proprio prodotto, di cui un 3% circa anche in Egitto. Sono perlomeno perplesso (per non dire altro) dal fatto che ad oggi, vista la situazione attuale in Egitto, si parli solo del fatto che 15.000 turisti debbano rientrare dalla loro vacanza in quel Paese per ovvie ragioni e che altri 15.000 siano stati adeguatamente consigliati di non partire per evitare possibili rischi. Mi rifaccio all’ articolo letto su Bresciaoggi «Mar Rosso, tutti a casa..», dove addirittura il Codacons ha lanciato una class action contro lo Stato chiedendo un risarcimento di 95 milioni di euro perchè «turisti prigionieri nei resort» e perchè si trovano ad affrontare «enormi» difficolta nel trovare posti liberi presso altre mete turistiche! Lo Stato italiano è responsabile di quanto sta succedendo? Sogno o son desto? Mi piacerebbe, per un maggior equilibrio e visione globale, che qualche volta – anche in agosto quando molte aziende sono chiuse – tutti i mass media in Italia pensassero e parlassero in questi frangenti anche dei possibili disagi (per non dire di peggio) alle medie aziende che producono, e che, con il proprio impegno e lavoro, garantiscono uno stipendio a chi poi può andare (dopo che le aziende hanno debitamente incassato quanto dovuto, anche dall’ Egitto ) in vacanza… Credo che, con questa mentalita di continua protesta e che definerei personalmente un po’ leggera, le cose in Italia non torneranno a funzionare meglio: serve un cambio di marcia generale, ed un ritorno a concentrarci ed impegnarci, tutti, sempre di più sulle cose veramente concrete e che sono quelle che ci potranno garantire un presente ed un futuro dignitosi. Corrado Vezzoli.

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