L’ effetto Covid sfascia conti italiani
- fonte:
- Il Tempo
a giugno nuovo record del debito pubblico: 2.530 miliardi
L’ effetto Covid appesantisce i conti pubblici italiani: a fine giugno il debito tocca un nuovo record a 2.530,6 miliardi. Rispetto a maggio si registrano 20,5 miliardi di debito in più, che riflettono sostanzialmente un fabbisogno del mese di 20,6 miliardi. Secondo quanto rilevato dalla Banca d’ Italia in «Finanza pubblica: fabbisogno e debito», la vita media residua del debito è rimasta costante a 7,3 anni. Sui dati di Bankitalia fa i conti il Codacons, stimando che il debito nazionale pesi per oltre 42 mila euro su ogni singolo cittadino italiano. Intanto – sempre a giugno – le entrate dello Stato segnano un calo del 19,9%, o 6,5 miliardi, assestandosi a 26,2 miliardi. Analizzando nel dettaglio i dati diffusi da Bankitalia emerge che – sempre a fine giugno – il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 21,7 miliardi, quello delle amministrazioni locali è diminuito di 1,2 miliardi, mentre quello degli enti di previdenza rimasto sostanzialmente stabile. La quota del debito detenuta dalla Banca d’ Italia è aumentata di 0,7 punti percentuali, al 19,2 per cento. Per quanto riguarda le entrate tributarie, invece, si registra un calo anche nei primi sei mesi dell’ anno. Il totale ammonta a 169,9 miliardi, in diminuzione del 10,3% – o 19,4 miliardi – rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il valore, sottolinea Palazzo Koch, risente della sospensione di alcuni versamenti fiscali disposta dai decreti approvati a partire dal mese di marzo e del peggioramento del quadro macroeconomico. Il debito pubblico, «anziché diminuire, continua ad aumentare, e rappresenta una zavorra pesantissima per il paese», commenta il Codacons. Secondo i calcoli dell’ associazione il debito «pesa per 96.615 euro su ogni singola famiglia italiana, e per ben 42.005 euro a cittadino, neonati inclusi, considerati i numeri sulla popolazione italiana residente resi noti dall’ Istat». L’ emergenza Covid «allarga ancor di più la voragine», rimarca il presidente Carlo Rienzi, portando il Paese verso una «situazione insostenibile da affrontare attraverso una lotta serrata agli sprechi della P.A., e con misure specifiche che non siano solo annunci spot che rimangono sulla carta e non portano ad alcun effetto concreto nella realtà».
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