L’ aria è sempre più inquinata, scatta il piano
-
fonte:
- Il Mattino
L’ aria che tira su Avellino e la media valle del Sabato è da bollino nero e il decimo sforamento certificato dall’ Agenzia regionale per la Protezione ambientale della Campania nei primi 30 giorni del nuovo anno costringe il Comune capoluogo a correre ai ripari per mettere in campo le prime misure per ridurre l’ inquinamento atmosferico. Per tutto il mese di febbraio le auto e le moto più obsolete e maggiormente inquinanti dovranno rimanere nei box. La limitazione alla circolazione interesserà tutte le auto con motore a benzina pre Euro3 e a diesel pre Euro4. Questo sarà il primo provvedimento del 2018 che il Comune di Avellino adotterà sulla scorta di quel piano di contrasto all’ inquinamento atmosferico, concordato lo scorso 26 gennaio con i sindaci di 10 Comuni della prima cintura urbana. Ora l’ assessorato all’ Ambiente dovrà redigere una nuova ordinanza che sarà firmata dal sindaco Paolo Foti e che dovrà essere recepita e armonizzata da tutte le amministrazioni che hanno sottoscritto l’ accordo. Gennaio è stato un mese terribile per la qualità dell’ aria in città. Prima è arrivata la bocciatura di Legambiente che con il suo rapporto «Mal’ aria 2018» ha inserito Avellino tra le 39 città più inquinate del Paese con i suoi 49 sforamenti di Pm10. Poi, l’ annuncio ad effetto della Codacons che, nei prossimi giorni presenterà un esposto alle Procure e alle Prefetture per chiedere il commissariamento dei comuni della Campania che nel corso del 2017 hanno sforato i limiti annuali di polveri sottili nell’ aria, mettendo così a rischio la salute della popolazione. Infine, la certificazione dell’ Agenzia regionale per la Protezione ambientale del superamento a doppia cifra della concentrazione media giornaliera nei primi 30 giorni del nuovo anno che, di fatto, farà scattare anzitempo le misure prevista dall’ accordo siglato, per adesso, dai Comuni di Avellino, Atripalda, Montefredane, Manocalzati, Aiello del Sabato, Capriglia Irpina, Contrada, Grottolella, Ospedaletto d’ Alpinolo e Summonte. La centralina dell’ Arpac istallata all’ interno dell’ ex Scuola media «Dante Alighieri» nella giornata di martedì ha certificato il decimo sforamento da Pm10. In sostanza, nella prima cintura urbana di Avellino l’ aria è irrespirabile un giorno ogni tre e il trend dell’ anno appena archiviato non è stato invertito. Da qui la necessità del Comune capoluogo di avviare le tanto attese azioni congiunte volte al miglioramento della qualità dell’ aria previste dal piano. In sostanza, il protocollo d’ intesa, a seguito dei primi 10 superamenti, prevede il blocco della circolazione a tutti i veicoli circolanti nei centri urbani dei comuni di fascia A, quelli ad alta densità urbana, sprovvisti della certificazione Euro4, per le motorizzazioni a diesel, ed Euro3 per quelle a benzina nella fascia oraria che va dalle 8 alle 14 e dalle 15 alle 20 per almeno 30 giorni. Il piano, inoltre, prevede il divieto di mantenere acceso il motore durante la sosta di tutti i veicoli per almeno 90 giorni e lo stop totale di bruciatura di vegetali, loro residui o altri materiali connessi all’ esercizio delle attività agricole per almeno 30 giorni sia nei comuni dell’ area ad alta densità urbana sia in quelli montani e pedemontani. Infine, si dovrà intervenire anche sulla gestione della temperatura degli edifici pubblici e privati per 30 giorni sia nei Comuni di fascia A che, nello specifico, potranno usufruire del riscaldamento al massimo per otto ore al giorno, che in quelli di fascia B che dovranno limitare l’ utilizzo dei camini aperti, delle stufe con rendimento inferiore al 63% e degli impianti a biomassa con classe ambientale inferiore alle tre stelle. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
gerardo de fabrizio
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Tags: avellino, Campania, inquinamento, smog