14 Agosto 2020

L’ allarme dei titolari e dei gestori: «Con i club chiusi si rischia di più»

«A migliaia di giovani è stato consentito di spostarsi e andare in vacanza. E prima di entrare in discoteca e nei locali notturni vengono eseguiti controlli capillari. Se i club chiudono, c’ è il rischio concreto che la movida controllata lasci spazio a situazioni di abusivismo pericolose per l’ incolumità e la salute. E non solo quella dei giovani». Il presidente nazionale del Silb (Sindacato italiano locali da ballo) Maurizio Pasca non ha dubbi: se il governo e le Regioni dovessero stabilire la chiusura definitiva anche per i locali notturni all’ aperto, i rischi di diffusione del contagio e nuovi focolai potrebbero aumentare in maniera esponenziale. «Da giugno si continua a puntare il dito contro gli assembramenti in discoteca – sottolinea – Ma non si spende neppure una parola su assembramenti ben più rischiosi che si registrano in altri contesti: centri commerciali, centri storici e numerose altre situazioni. Lo abbiamo ribadito anche nelle scorse in sede di incontro con il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli». Eppure a restare al centro delle polemiche da settimane sono discoteche, club e locali da ballo. «Centinaia di giovani in pista senza dispositivi di protezione e assembramenti pericolosi» denunciando i detrattori della movida. E anche la nuova ordinanza della Regione che prevede l’ obbligo di utilizzo di mascherine in pista non spegne le polemiche. «È un provvedimento che trova la piena condivisione in quei titolari e gestori di locali che sono abituati a rispettare le regole – fa sapere Paolo Pastore, titolare del Riobo di Gallipoli – Noi per primi abbiamo a cuore la salute di centinaia di giovani che ogni sera accogliamo nella nostra struttura e che sottoponiamo a tutti i controlli previsti dalle norme. Nonostante tutto, però, si continua a puntare il dito contro il mondo dell’ intrattenimento». Dello stesso avviso anche David Cicchella, l’ imprenditore salentino tra i più noti della nightlife e a.d. del Samsara di Riccione: «A dispetto di quanti invocano la chiusura dei locali, è proprio nei club che si lavora con impegno per far rispettare le regole. Se discoteche e locali chiudono i rischi aumenteranno. Sul fronte del sostegno economico a un settore in ginocchio, mi auguro che lo stesso impegno del governo per altre categorie possa essere riservato anche all’ industria dell’ intrattenimento». Per parte sua il titolare della discoteca Praja di Baia Verde Pierpaolo Paradiso – stanco di accuse e polemiche – ora mette sul tavolo i numeri: «Dalla metà di giugno dal mio locali sono transitati 100mila giovani: tutti regolarmente tracciati e controllati. E fortunatamente non si è registrato un solo caso di contagio – rimarca Paradiso – Se si dovessero aprire le discoteche invernali, inoltre, abbiamo già avanzato la proposta di realizzare test rapidi all’ ingresso e mettere i risultati a disposizione. Quello contro il settore dell’ intrattenimento continua a essere un accanimento pretestuoso. E rispetto all’ atteggiamento del Codacons, mi riservo di esprimere la mia opinione a settembre e a stagione estiva ormai archiviata». P.Col. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this