4 Febbraio 2019

L’ affondo di Toninelli «Gli ispettori al Brennero e l’ A22 torni pubblica»

il ministro dei trasporti deciso a nazionalizzare l’ autostrada dopo il caos neve ma gli enti locali hanno già l’ 85 per cento dell’ arteria che va da modena all’ austria
Giacomo GaleazziROMA. In Rete sono virali da venerdì notte le immagini dei camion in panne al Brennero sotto la nevicata e delle centinaia di automobilisti costretti a trascorrere 15 ore fermi in autostrada. Ieri, alla paralisi lungo l’ arteria alpina, si è aggiunta la polemica politica con Danilo Toninelli che prima annuncia che l’ Autobrennero tornerà pubblica, poi quando le opposizioni e gli enti locali gli ribattono che lo è già all’ 85% si affida ad una seconda nota per precisare che la gestione dell’ A22 sarà presto «totalmente pubblica», quindi «stop all’ asfalto elettorale, ai clamorosi e ingiustificati dividendi». Insomma, concessionario sotto osservazione e “nazionalizzazione” come risposta immediata del governo all’ ultimo weekend nero sull’ autostrada del Brennero. All’ indomani del blocco, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti invia, infatti, gli ispettori per verificare le misure di sicurezza e annuncia l’ intenzione di togliere al concessionario la gestione della tratta. A stretto giro, però, arriva una raffica di dichiarazioni che gridano alla «ennesima gaffe»di Toninelli. E così in serata il ministro prova ad aggiustare il tiro: «Chi si è ingrassato con la grande mangiatoia delle autostrade cercherà in tutti i modi di fermarmi, ma vado dritto per la mia strada e rimetterò a posto le cose, con infrastrutture meno care e più sicure». E puntualizza di aver parlato di rinnovo a una concessionaria «totalmente pubblica, come non lo è Autobrennero Spa». Ravvisa «nervosismo per dividendi ingiustificati» che invece «devono servire a sicurezza e pedaggi più equi». Il presidente della società di gestione dell’ A22, Luigi Olivieri smorza i toni: «L’ ispezione è un diritto del ministro ed è un nostro dovere rispondere alle richieste che gli ispettori faranno». Inoltre «l’ ispezione verificherà il nostro operato: abbiamo fatto di tutto per tenere aperto il Brennero nonostante la concessione scaduta e in 48 ore siamo riusciti a ripristinare la normalità». Era stato Toninelli a richiamare l’ attenzione sulla «concessione scaduta da anni», garantendo che «siamo a un passo da rinnovarla con una gestione totalmente pubblica e più conveniente per i territori e per chi viaggia». Intanto il Codacons chiede indennizzi per gli automobilisti e oggi presenterà in procura un esposto contro i conducenti dei Tir entrati in autostrada senza catene e gomme da neve. Già sabato mattina Carlo Costa, direttore tecnico generale dell’ A22, aveva attribuito ai camionisti non attrezzati la responsabilità del caos. Quindi ad aprire un nuovo fronte ieri è arrivata, in due tempi, la soluzione prospettata dal ministro. «Tra regioni, province autonome ed altri enti l’ Autobrennero è già pubblica all’ 84,7%», ha subito protestato l’ ex ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Per Raffaella Paita e Michele Anzaldi del Pd, Toninelli «incompetente e sciacallo, spara slogan e deve scusarsi». Michaela Biancofiore, coordinatrice di Forza Italia in Trentino Alto Adige, contesta a Toninelli di «voler attribuire la concessione a una nuova società A22 al 100% pubblica, ma gestita dagli stessi enti pubblici odierni ritenuti inefficienti e ai quali si invia un’ ispezione: una partita di giro insomma». Nel frattempo la situazione sta faticosamente tornando alla normalità. Riattivata la circolazione al Brennero. In direzione nord tra Chiusa e Vipiteno ieri sera c’ erano ancora decine di Tir a cavallo fra corsia ordinaria e quella di emergenza, in attesa di essere rimossi da mezzi speciali. E in montagna il pericolo valanghe è «forte» e cioè di livello 4 su una scala da 1 a 5. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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