L’ addebito e l’ ingiustizia
Egregio direttore, per la prima volta mi permetto di occupare il suo tempo, ma mi preme portare a conoscenza qu- anto accaduto. Il 19 gennaio 2015 feci rifornimento di benzina alla mia auto al distributore Auchan di Ciliverghe per la cifra di euro 16,71 come da ricevuta rilasciata dal self-service, pagando con carta elettronica. Sul c/c mi vidi addebitata però la somma di euro 61,00. Seguii la normale prassi di reclamo sia verbale sia cartacea sia telematica, seguita anche da solleciti, ma nessuna risposta mi venne data dal gestore, se non un paio di telefonate chiedendomi alcuni particolari sul carburante erogato e la copia dello scontrino. Dopo aver atteso molto tempo inoltrai richiesta di rimborso anche tramite l’ associazione consumatori Codacons. Anche a loro chiesero copia dello scontrino, ma poi nessuna risposta, di nessun tipo. L’ Associazione mi invitò, se ne ero intenzionato, a proseguire la richiesta tramite il Giudice di Pace. Recatomi negli uffici del Giudice mi informarono che se la controparte non si fosse presentata avrei speso altro denaro inutilmente e che per avere un riscontro certo avrei dovuto dar vita ad un procedimento giudiziario ordinario. A questo punto sto riflettendo perché trovo ingiusto, scorretto menefreghista il comportamento di Auchan e nello stesso tempo che la giustizia non dia la possibilità ad un cittadino di tutelarsi e infine il tanto pubblicizzato pagamento elettronico non è poi così sicuro. Tutta la documentazione a supporto è in mio possesso compreso copia della lettera di Codacons.Ugo GaioniREZZATO.
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