Kyenge, Calderoli indagato per diffamazione E intanto il ministro accetta le sue scuse
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fonte:
- Il quotidiano della Calabria
MILANO -È costato l’ apertura di un procedimento penale a Roberto Calderoli l’ aver paragonato a un orango, lo scorso sabato sera dal palco della ‘Festa de Trei” a Treviglio, nella Bassa bergamasca, il ministro per l’ Integrazione Cècile Kyenge. Il vicepresidente del Senato è dunque indagato dalla Procura di Bergamo per diffamazione aggravata dall’ odio razziale in seguito a un esposto del Codacons, l’ associazione deiconsumatori. E proprioieri è stata condannataadunannoeunmese direclusione (pena sospesa) e all’ interdizione per 3 anni dai pubblici uffici Dolores Valandro, l’ ex consigliere di quartiere leghista di Padova che in un post su Facebook, riferendosi al ministro Cecile Kyenge, aveva scritto «mai nessuno che se la stupri…». Anche lei, entrata in lacrime in Tribunale, si è scusata: «Non era mia intenzione come madre e come donna insultare un’ altra donna, mi è però passato davanti agli occhi un episodio capitato a mia figlia. E’ stato un attimo di impulsività perchè non ho mai visto atti così violenti nei confronti delle donneperpetrati dagli italiani». Riguardo a Calderoli, ilprocuratore diBergamo Francesco Dettori ha raccolto tutti gli articoli di stampa sul comizio e ha acquisito l’ audio del discorso, aprendo quindi il fascicolo. Tra l’ altro proprio la registrazione audio del comizio è stata allegata nell’ esposto. Francesco Dettori ha affidato il fascicolo ai due sostituti Maria Cristina Rota e Gianluigi Dettori. I due magistrati dovranno valutare dal punto di vista giuridico se le parole pronunciate sabato dal parlamentare leghista siano da considerare diffamatorie e dunque se Calderoli deve essere per questo processato. Calderoli, dopo la bufera politica e mediatica da lui scatenata, si è scusato pubblicamente e privatamente con il ministro a cui ha anche inviato un mazzo di fiori. Proprio Cècile Kyenge ha confermato il fatto spiegando, oggi, di aver accettatole scuse. «Mihaporto le scuse e le ho accettate – ha spiegato – facendogli capire che si può scherzare, fare un comizio, mabisogna andare oltrele offese emantenere comunque il rispetto dell’ altro anche nella comunicazione».
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