Iva, le grandi catene promettono «Prezzi bloccati fino a dicembre»
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di Valeria Frangipane BOLZANO Nessun rincaro, almeno per il momento. Così promettono. Le grandi catene sono le prime ad accogliere l’ invito del Codacons – associazione di tutela dei consumatori – che nel giorno dell’ entrata in vigore della nuova aliquota Iva al 22% si era rivolta con un appello a tutte le organizzazioni dei commercianti e alla grande distribuzione locale, chiedendo di bloccare i prezzi e non applicare la maggiore imposta fino al prossimo 31 dicembre. I supermercati “Poli”, il gruppo “Aspiag Despar” ed ancora “Pittarello” fanno sapere che non applicheranno immediatamente il rincaro anche per non deprimere ulteriormente i consumi già in contrazione. Così Paul Klotz – amministratore delegato di Aspiag – Despar: «Abbiamo deciso fin da subito di assorbire ed ammortizzare noi il rincaro dell’ Iva. Prima di tutto perchè così facendo tendiamo la mano ai nostri clienti e poi perchè saremmo impazziti a ritoccare tutti i cartellini». Per una volta consumatori e commercianti combattono la stessa battaglia visto che il rincaro – scattato martedì 1 ottobre – porterà secondo una stima prudente del Codacons ad una stangata annua per le famiglie altoatesine compresa tra 209 e 349 euro. «A tali dati – spiegano al Codacons – occorre aggiungere le maggiori spese legate all’ aumento dei prezzi dei prodotti trasportati, in primis gli alimentari, i cui listini subiranno rincari a causa dei più alti costi di trasporto. Ma ad essere danneggiati saranno anche gli esercenti, in quanto la riduzione dei consumi (stimabile in un -3%) che farà seguito ai rincari dei prezzi per effetto dell’ Iva, causerà una vera e propria ecatombe nel settore del commercio, già stremato dalla crisi economica in atto». La catena di calzature “Pittarello Rosso” che da poche settimane ha aperto un nuovo store in via Museo fa sapere che manterrà i prezzi invariati. «Questo significa che i cartellini esposti rimarranno esattamente come prima. È un modo per schierarsi nettamente dalla parte dei clienti e per perpetuare quella tradizione di qualità e di attenzione alla famiglia che abbiamo mostrato di sapere e di voler costruire. Di fondamentale importanza è l’ attenzione verso i bisogni delle famiglie». Famiglie che mai come in questo periodo sorridono poco. Resta l’ amore, ma il portafoglio langue e s’ è fatto tristerrimo. Ricordiamo – infatti – che con l’ aumento dell’ aliquota dal 21 al 22% sono scattati i rincari su calzature, vino, birra, televisori, radio, computer ma anche di benzina, mobili, giocattoli, detersivi e parrucchieri. E, anche se i beni di prima necessità, come pane, carne, pesce e latte, non sono soggetti all’ aumento, ne potrebbero subire gli effetti – come già detto – a causa dei maggiori costi di trasporto. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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