2 Ottobre 2013

Iva, l’ impatto tra proteste e caos

Iva, l’ impatto tra proteste e caos

da Larena.it

imposte. da ieri si è passati dal 21 al 22% e a verona la preoccupazione è forte. le categorie: “drastico stop ai consumi” l’ aumento costa 200 euro in più a famiglia. confindustria, artigiani e negozianti: “così ci uccidono”
Dal formaggio all’ insalata, dai frigoriferi alle tv, dal succo di frutta al caffè, dai detersivi ai profumi, dall’ ingresso in palestra al taglio dei capelli. La vita, per molti aspetti (circa il 70% dei beni), da ieri mattina costa l’ 1% in più. È scattato infatti l’ aumento dell’ Iva, che passa dal 21 al 22%. E subito parte il grido di allarme. Ieri in città negozianti e artigiani si trovavano infatti alle prese con i nuovi calcoli: tra scontrini da rivedere e la rabbia nel pronosticare che gli aumenti porteranno i consumatori a spendere meno. Per Federdistribuzione la nuova aliquota comporterà tra i 105 e 110 euro di costi l’ anno in più per famiglia, secondo Coop Italia saranno quasi 200 euro. Più pessimisti i consumatori del Codacons: 349 euro in più. La preoccupazione maggiore riguarda comunque il settore petrolifero: la benzina verde da ieri costa 1,5 centesimi in più, il gasolio 1,4. E le ricadute si avranno anche per quanto riguarda il riscaldamento. Le pompe bianche di Verona e provincia (una settantina) hanno però deciso di aumentare solo di 10 millesimi. CALCOLI DA RIFARE. Ma prima ancora che con la preoccupazione relativa agli aumenti e alla probabilità che questi determinino una ulteriore contrazione dei consumi, ieri i commercianti si sono all’ improvviso trovati alle prese con il problema pratico dei calcoli da rifare per tarare i prezzi con la nuova tassa. Comune a tutte le categorie è l’ idea che ciò che ci aspetta ora è da una parte una possibile crescita dell’ evasione, e dall’ altra un nuovo calo degli acquisti, e alla fine il gettito ne soffrirà. Al supermercato l’ attenzione a cosa mettere nel carrello dovrà diventare ancora più selettiva, in un clima già sfiduciato per effetto dell’ instabilità politica. BLOCCO DEI CONSUMI. “L’ incremento dell’ Iva, che si tradurrebbe in una riduzione dei consumi dello 0,1% a parità di altre condizioni, andrà a incidere negativamente sulle spese del mese di dicembre e quindi delle festività, momento nel quale, invece, potrebbero concretizzarsi finalmente gli auspicati segnali di ripresa”, si legge in una nota di Confcommercio. “Si tratta di un aumento che penalizza il consumatore ed in questo momento il percepito accrescerà sicuramente prudenza e oculatezza sulla spesa anche da parte dei turisti”, osserva Silvia Nicolis, presidente della sezione Turismo di Confindustria, “con una possibile ricaduta in un trend che ad oggi, per il nostro territorio, è positivo”. “Cercheremo di contenere i prezzi dove è possibile, ma va messo in conto l’ aumento dei costi generali, a partire da benzina e trasporti, che solo in parte si potrà assorbire”, spiega Ferdinando Albini, presidente dell’ Unione provinciale artigiani. “Tra l’ altro l’ 1% non è facile da aumentare: il fatto è però che sappiamo benissimo che ogni volta che le tasse crescono calano i consumi, e questa è l’ immagine di una economia che si avvita su se stessa”. I COMMERCIANTI. “In questo momento ci sentiamo di dire che dovrà pagare il commerciante”, osserva Silvano Meneguzzo, presidente di Confesercenti. “Di fatto l’ Iva riguarda il consumatore finale, ma data l’ attuale contingenza economica è impensabile aumentare i prezzi, almeno nell’ immediato. E così dovrà pagare il commerciante. Anche perchè non possiamo pensare di cambiare i cartellini da un giorno all’ altro. La verità? Di tasse non se ne può più, così non è pensabile una ripresa”. Alessandra Galetto.
 

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this
WordPress Lightbox