30 Novembre 2008

Iva doppia, Sky protesta L’opposizione: conflitto d’interessi

Non è andata proprio giù all’amministratore delegato di Sky Italia, Tom Mockridge, la decisione presa venerdì dal governo di aumentare l’Iva sulla pay tv, che passa dal 10% al 20%. Il decreto anticrisi ha infatti soppresso il regime di Iva agevolata e l’imposta è tornata al valore normale. E l’opposizione, dopo le critiche giunte dalla tv di Murdoch, è insorta tornando a parlare di «conflitto di interessi» per il premier Silvio Berlusconi che avrebbe così voluto «fare un favore a Mediaset». la tv di Murdoch: tassate le famiglie Nel pomeriggio, in una nota ufficiale, Tom Mockridge ha lanciato l’allarme: «Questo provvedimento ? ha detto ? è un aumento delle tasse per le oltre 4,6 milioni di famiglie italiane», sottolineando come «le tasse generate grazie agli abbonati di Sky cresceranno a 580 milioni di euro» con un maggior introito per le casse dello Stato di 210 milioni di euro. Di fatto, per Sky Italia, si tratta «di una crescita evidentemente in contrasto con l’affermazione del governo che questo pacchetto "sostiene lo sviluppo delle imprese"». È chiaro che se il provvedimento passasse, i pacchetti di Sky aumenteranno. E sulla decisione è stato duro il commento di Pierluigi Bersani, ministro ombra Pd dell’Economia, che osserva: «In quel decreto c’è una tassa sulla pay-tv che pagheranno milioni di famiglie e che pesa uno per le aziende del Presidente del consiglio e cento per un suo concorrente». Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione Pd, ha parlato di «blitz contro Sky, il principale concorrente privato di Mediaset» e annuncia ricorso alle autorità di garanzia. Anche per il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi, la «tassa-Sky è l’ennesimo caso che dimostra la necessità e l’urgenza di risolvere il conflitto d’interessi nel nostro Paese». E sulla stessa linea è l’Udc: «Il governo ha il tempo per riparare l’errore commesso e ha il dovere di farlo ? avverte Roberto Rao ? perché altrimenti riaprirebbe polemiche e sospetti di cui non si avverte il bisogno». il governo: nessun calcolo politico Il governo, dal canto suo, ha respinto al mittente le accuse con il sottosegretario all’Economia Luigi Casero: «A nessuno sfugge ? ha sottolineato Casero ? che l’incertezza del momento si porta dietro la possibilità di richiedere sacrifici anche a tutto il comparto televisivo. Non c’è dunque alcuna persecuzione o calcolo politico. Il governo va avanti nella consapevolezza che di fronte alla crisi globale dell’economia sia doveroso aiutare le famiglie e le imprese» e favorire i consumatori.  E proprio i consumatori, con il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, hanno richiamato l’attenzione sul fatto che Sky operi sul mercato «in regime di monopolio» e pratichi «prezzi troppo alti rispetto ai servizi offerti». Rienzi ha detto «no» all’aumento dell’Iva sulla pay-tv perché di fatto «la pagano i consumatori» ma sia l’Agcom sia l’Antitrust dovrebbero intervenire per «favorire maggiore concorrenza» aprendo anche a operatori stranieri. «E questo ? ha osservato ? in Italia non c’è».
 

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