Iva, autostrade e benzinai prezzi su
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fonte:
- la Repubblica
AUTOSTRADE ha affisso i cartelli per annunciare l’ adeguamento del pedaggio all’ aumento dell’ Iva. Il ricarico dei benzinai, invece, si dissimula dietro le fluttuazione del costo del barile di greggio che fa oscillare giornalmente il prezzo dei carburanti. Le altre imprese commerciali, dai supermercati ai piccoli negozi, giurano che nessuno ha ritoccato i prezzi al rialzo nel primo giorno di ascesa dell’ Iva dal 21 al 22%. Ma quanto durerà? Poco, a sentire «l’ outing» del presidente fiorentino della Confesercenti Nico Gronchi, commerciante egli stesso. «Nessuno si illuda – spiega Gronchi – Le rivelazioni del passato ci dicono che ad ogni punto percentuale di aumento dell’ Iva corrisponde nell’ arco di sei mesi una crescita del 3% dell’ inflazione». Niente infingimenti, bando all’ ipocrisia, dunque. «L’ inflazione crescerà – ripete Gronchi – in conseguenza di un provvedimento scellerato, ma per il quale potrei usare i peggiori epiteti che possono venire in mente, un provvedimento che danneggia le famiglie e le imprese più deboli. Le aziende che operano in regime protetto, come Autostrade e benzinai, non hanno esitato a scaricare subito la crescita dell’ Iva sulle famiglie. I piccoli commercianti e in particolare le imprese più fragili, come negozianti di frutta e verdura e fiorai, che già ieri mattina hanno pagato l’ aumento dell’ Iva, assorbono invece il costo senza scaricarlo sui consumatori e a detrimento dei loro già bassi margini». Ma quanto potranno durare? Almeno fino al 31 dicembre, chiede l’ associazione dei consumatori Codacons, in un appello rivolto ai commercianti e ai supermercati toscani perché non smuovano i prezzi al dettaglio prima dell’ anno nuovo, per non gravare su famiglie alle quali – calcola l’ associazione – l’ aumento dell’ Iva costerà 209 euro l’ anno per i nuclei di 3 persone, 279 euro per 4 persone e 249 per 5. Le catene dei supermercati negano di aver ritoccato i prezzi già ieri. Per il futuro, invece, posizioni diverse. «Valuteremo l’ impatto dell’ Iva e le eventuali correzioni sui prezzi, ma l’ impegno è fin d’ ora quello di non ritoccare il costo dei beni di prima necessità» promette Uniocoop Firenze. «Esselunga ha deciso di non riversare sui consumatori neppure questo aumento dell’ Iva come fece nel settembre 2011» si fa sapere dal gruppo milanese. «Attenzione massima alle persone e alle famiglie nel seguire le prossime dinamiche e nel ricontrattare iprezzi coi fornitori» assicura Conad del Tirreno. Per il resto, è una sarabanda di invettive. «Uno scandalo», un provvedimento «pericoloso perché colpisce tutti indifferentemente » definisce l’ aumento il presidente della Regione Rossi, per il quale «sarebbe stato meglio mantenere l’ Imu per i più ricchi ed evitare questo aumento indiscriminato ». Per il presidente di Confartigianato Firenze l’ aumento è «inopportuno» e «rispetto al 2011 molte meno imprese artigiane potranno permettersi di assorbirne l’ aumento mantenendo inalterati i prezzi perché per tanti imprenditori, già da tempo, non c’ è più marginalità» aggiunge Scatizzi che si appella alla «collaborazione dei fornitori e alla loro disponibilità ad inibire l’ effetto Iva». Duri anche i presidenti delle tre centrali cooperative che ieri hanno codificato la«Alleanza» tra loro. «Molto preoccupati e dispiaciuti per un aumento che era possibile evitare e avrebbe dovuto essere evitato» si dicono Bassi, Fiaschi e Giaconi. Proprio Claudia Fiaschi, che domenica sarà incoronata primo presidente eletto dell’ Alleanza delle cooperative e che ha una esperienza nel settore delle coop sociali avendo guidato il gruppo Coop Cgm (1.000 imprese, 80 consorzi e 18 partecipate capacedi un fatturato aggregato di 1,3 miliardi), vede nel ritocco dell’ Iva di ieri i prodromi del ben più consistente e devastante aumento chiesto dalla Ue per la cooperazione sociale: «L’ Iva per le coop sociali rischia di salire di 6 punti percentuali, dal 4 al 10%, con costi insopportabile per gli enti locali e piccole aziende che svolgono un ruolo fondamentale e che hanno margini ridottissimi».© RIPRODUZIONE RISERVATA.
maurizio bologni
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