Iva, aumento acconti e caro benzina
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fonte:
- Il Sole 24 Ore
Marco Mobili Marco Rogari ROMA Un aumento delle accise sulla benzina. E probabilmente anche un ritocco verso l’ alto di 2 o 3 punti percentuali per gli acconti Ires e Irap di fine novembre delle società di capitali. È questo lo schema delle coperture per il prolungamento a fine anno della sterilizzazione dell’ Iva su cui sarebbe stato costruito il decreto da 3-3,5 miliardi che il Governo è pronto a varare anche per spianare la strada alla manutenzione contabile per tornare sotto il tetto del 3% di deficit e rifinanziare le missioni internazionali di pace. Un’ operazione quest’ ultima che sarà coperta con tagli alla spesa di tipo semi-lineare e una prima mini-tranche di dismissioni di immobili pubblici. E che dovrebbe servire pure per rifinanziare la Cig in deroga per gli ultimi mesi del 2013 per 3-500 milioni. Operazione che rischia però di finire in naftalina per l’ acuirsi delle tensioni nella maggioranza. I venti di crisi che spirano sul governo Letta potrebbero anche risucchiare il Consiglio dei ministri chiamato a varare il decreto che in origine era previsto per oggi pomeriggio. Ma solo questa mattina con il ritorno del premier Enrico Letta dagli Stati Uniti si capirà se la riunione di governo sarà confermata oppure se slitterà a domani. Con il rischio che venga dato l’ ok solo alla «manovrina» da 1,6 per rientrare sotto il tetto del 3% del rapporto deficit-Pil e al rifinanziamento delle missioni internazionali, bloccando in extremis lo stop a fine anno dell’ aumento dell’ Iva. Che da solo vale 1 miliardo. Un’ ipotesi quella di rinunciare al prolungamento del congelamento dell’ Iva che ieri sera a Palazzo Chigi non veniva ancora preso in considerazione ma che è comunque sul tappeto. In ogni caso il decreto è stato abbozzato. Anche se deve essere sottoposto all’ ok di Pdl e Pd che proprio sull’ Iva hanno consumato l’ ennesimo braccio di ferro. Lo schema messo a punto dai tecnici del ministero dell’ Economia prevede interventi per 3 miliardi. Che potrebbero salire a 3,3-3,5 miliardi nel caso in cui dal Governo arrivasse l’ ok a un ulteriore rifinanziamento della Cig in deroga per gli ultimi mesi del 2013, considerato ieri sera molto probabile. La sterilizzazione dell’ aumento Iva anche per i prossimi tre mesi del 2013 dovrebbe passare ancora una volta, così come era accaduto a fine giugno, anche per l’ aumento degli acconti d’ imposta dovuti dai contribuenti entro il 30 novembre prossimo. Questa volta però il super-acconto risparmierebbe le persone fisiche (la soglia è già arrivata al 100%) e riguarderebbe soltanto l’ Ires e l’ Irap dovute dalle società di capitali. All’ aumento di fine giugno che aveva alzato il limite dell’ acconto Ires al 101% si dovrebbero ora aggiungere altri 2 o 3 punti percentuali, portando così l’ anticipo Ires di fine novembre al 103-104%. L’ aumento delle accise sui carburanti resterebbe comunque come garanzia per il 2014 per compensare la perdita di gettito legata ai super-anticipi già versati a fine 2013. Proprio il possibile aumento delle accise sui carburanti fin da ottobre continua però a far discutere. In una nota congiunta i sindacati di categoria Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio annunciano che se il Governo dovesse davvero procedere all’ ennesimo aumento dell’ accisa sui carburanti «la risposta dei gestori sarebbe decisa e conseguente, con la proclamazione immediata dello sciopero nazionale sia sulla viabilità ordinaria che su quella autostradale». E anche il Codacons minaccia la mobilitazione dei consumatori. Se anche dal Consiglio dei ministri arriverà l’ ok al prolungamento della sterilizzazione dell’ aliquota Iva del 21%, lo stop all’ aumento al 22% è destinato ad essere l’ ultimo. In ogni caso a gennaio del 2014 il “balzello” scatterà anche se l’ esecutivo punta a una mini-riforma per ricalibrare i panieri di beni e servizi rispetto alle tre aliquote Iva. Un riordino da far scattare (venti di crisi permettendo) con la prossima legge di stabilità. Che prevederà anche un pacchetto di dismissioni anticipato per una prima fetta e limitatamente agli immobili dal decreto in arrivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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