Italia in tilt al debutto dell`euro
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fonte:
- Il Manifesto
Le associazioni dei consumatori accusano lo Stato e i commercianti: troppi gli arrotondamenti al rialzo e i rincari. Cambiano anche molti mestieri: i cambiavalute costretti a cercare un nuovo lavoro, i baristi ricevono mance di pochi centesimi. E i francesi credono che il loro euro valga di più di quello italiano
Edopo gli euro-giochi di Capodanno, con gli italiani in smoking e spumante in fila davanti ai bancomat per toccare con mano il “gusto“ delle nuove banconote, ieri sono arrivati i primi dolori legati all`ingresso della moneta europea. Molte le risse e i disagi alle Poste, che hanno cominciato a erogare le pensioni a 7 milioni di anziani, e nelle banche, a causa delle file troppo lunghe. Inevitabile la confusione, anche davanti alle casse di bar e supermercati, dove, nonostante ormai gli euro si trovino in parecchi portafogli, la maggior parte degli italiani continua a spendere le vecchie lire. E il caos nelle agenzie di viaggio, dove per quasi tutta la giornata è stato impossibile emettere biglietti delle Ferrovie dello Stato a causa di un software non funzionante.
Caos in banca e alle Poste
Nei 14 mila uffici postali italiani sono state erogate ieri 3 milioni di pensioni (7 milioni, complessivamente, saranno pagate entro domani). Le file si sono allungate a dismisura, e a Napoli, in molti uffici postali, è dovuta intervenire la polizia a causa di risse e forti tensioni. Nel capoluogo campano, soltanto il 30% dei pensionati usa l`accredito in conto corrente, mentre il restante 70% ritira i contanti. Alcuni anziani hanno rifiutato inizialmente di ricevere la pensione in euro, pretendendo il pagamento in lire. Molti quelli che stazionavano davanti allo sportello per ricontare il denaro. Le attese, così, sono durate anche fino a quattro ore. Analoga situazione di caos in molti uffici postali e nelle banche romane. In molti casi, gli utenti si sono addirittura barricati nei locali dopo l`orario di chiusura, chiedendo di essere serviti dopo aver fatto ore di fila, mentre gli impiegati li invitavano ad uscire. Anche nella capitale, da via Cola di Rienzo, a via Boccea, alle centralissime poste di San Silvestro, sono dovuti intervenire gli agenti per sedare parecchie risse. Alcune banche hanno scelto di non riaprire nel pomeriggio per smaltire la massa di clienti entrata in mattinata.
Gioie e dolori degli euro-consumatori
I pezzi più richiesti dagli anziani all`atto di ricevere la pensione, ma anche da parte dei clienti delle banche, sono quelli da 5 euro, insieme a quelli da 10 e da 20, i più facili da spendere. Mentre molti italiani, scoraggiati dalle file negli istituti di credito e dai bancomat spesso già svuotati, hanno deciso di utilizzare i supermercati per ricevere le prime banconote in euro: così, sono ricomparse anche le banconote da 500 mila lire, fino a oggi poco sfruttate, ma che adesso è fondamentale smaltire. In un Autogrill, un cliente ha pagato un caffé proprio con la maxi-banconota da 500 mila. Evidentemente, la voglia di liberarsi delle lire è ormai fortissima. Dall`altro lato, pochissimi ancora scelgono di spendere in euro. Secondo un sondaggio svolto dalla Confesercenti, solo il 10% dei cittadini si presenta alla cassa con le monete europee. E non sempre, d`altra parte, riceve dai commercianti il resto in euro. Questo, per il fatto che molti esercenti, soprattutto quelli più piccoli, non hanno sufficiente valuta per il resto. A scarseggiare, sono soprattutto le banconote, utili soprattutto per chi, trattando articoli come l`abbigliamento o gli elettrodomestici, non può dare il resto in spiccioli. In questi casi, vanno ancora forte le transazioni in lire, o tramite bancomat e assegni. Riguardo ai prezzi, le associazioni dei consumatori denunciano diversi aumenti: secondo il Codacons, bar e negozi, nonostante le promesse fatte nel 2001, stanno arrotondando i prezzi al rialzo. L`Unione consumatori parla di arrotondamenti di 500-600 lire su molti beni di prima necessità, mentre secondo la Federconsumatori ogni famiglia, a causa dei rincari, potrebbe arrivare a spendere 52 euro in più al mese. L`Adiconsum punta il dito contro gli aumenti di molti beni distribuiti dallo Stato, come tabacchi, lotterie, medicinali, canone Rai e trasporti, che potrebbero trascinare al rialzo anche gli altri prezzi.
Per Ciro, un solo centesimo di mancia
A non gradire l`arrivo dell`euro sono soprattutto i baristi, delusi dalle nuove mance dei clienti. Se prima con una manciata di monete si potevano raggranellare anche mille lire, oggi con cinque-sei monete, se di taglio minimo, si può arrivare anche a ricevere la cifra minima di cento lire. E` quello che è capitato a Ciro, barista di un caffè del centro di Napoli. Un suo vecchio cliente, che fino a ieri dava mille lire di mancia, gli ha dato una monetina da un centesimo, meno di 20 lire. Così, senza troppi problemi, anche alcuni baristi di Potenza hanno protestato con i propri clienti per l`uso un po` troppo spregiudicato della nuova “mancia europea“ di pochi centesimi. Decisamente più triste la situazione degli operatori di cambio: 100 cambiavalute sono già rimasti senza lavoro a Imperia, e da Napoli arriva l`appello di altri 150 operatori che nei prossimi due mesi perderanno il proprio posto.
Vale di più l`euro francese o quello italiano?
Sembrerà curioso, ma alcuni francesi credono che l`euro coniato in Francia valga di più di quello italiano. Ieri, molti commercianti di Ventimiglia, hanno ricevuto da parecchi turisti francesi la richiesta di “conversione“ di euro francesi: “La nostra valuta europea ha un potere d`acquisto maggiore della vostra – hanno dichiarato gli acquirenti d`oltralpe – quindi dobbiamo pagare di meno“. E non pochi problemi hanno avuto ieri anche gli austriaci, quando hanno dovuto constatare che tutto il circuito dei bancomat nazionali era andato in tilt. Un guasto al computer centrale, riaggiustato comunque dopo poche ore. In Germania si sono registrate lunghe file ai bancomat e agli sportelli bancari. L`avvicendamento con il marco senza il periodo di doppia circolazione, comunque, non ha creato problemi al sistema bancario, già pronto quasi ovunque a sfornare euro nella quasi totalità dei bancomat.
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