Italia Avaria, arriva unità di crisi
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fonte:
- NewsEuropa
Come annunciato ieri dal ministro della Salute, Francesco Storace, arriva l`Unita` di crisi sull`aviaria e continua il confronto internazionale che fara` nascere il fondo antipandemia: un miliardo di euro in tutto, gestiti dalla Banca Mondiale, che saranno gestiti al 50% la salute umana e al 50% per quella animale, serbatoio di virus dai quale potra` nascere la pandemia. “E` ormai chiaro che solo con un`azione congiunta sara` possibile intervenire con efficacia“, ha spiegato il sottosegretario alla Salute Cesare Cursi, tornando da Parigi dove si era recato per una riunione dell`Oie, l`organizzazione che si occupa proprio di salute animale. Il fondo gestito dalla Banca Mondiale verrebbe quindi messo a disposizione di 140 Paesi in via di sviluppo, che potenzialmente potrebbero trovarsi alle prese con l`influenza aviaria. Il ministro a Roma, alla luce delle analisi del vertice di ieri, ha deciso di firmare il decreto che, per fare fronte all`eventuale insorgenza in Italia di focolai di influenza aviaria “ad alta patogenicita“, attiva l`Unita` Centrale di Crisi (UCC), incaricata di pianificare gli interventi e il coordinamento delle misure di controllo e di eradicazione della malattia. La struttura, oltre ad un responsabile, vedra` la presenza del direttore dell`ufficio di sanita` animale e del dipartimento per la sanita` pubblica veterinaria, il direttore dell`istituto zooprofilattico delle Venezie, centro di referenza per l`aviaria, il direttore dell`istituto zooprofilattico dell` Abruzzo e Molise, due dirigenti dei servizi veterinari regionali o responsabili di unita` di crisi regionali, 2 direttori di istituti zooprofilattici o responsabili di osservatori epidemiologici veterinari. In caso di necessita` nel gruppo potranno essere presenti anche rappresentanti dei Nas di altri ministeri e di istituti come l`Iss. L`unita` di crisi, in caso di emergenza avra` il compito di provvedere a tutte le misure per fermare la malattia, ed in fase ordinaria, quale siamo, fra l`altro, “disporra` di un nucleo costantemente attivo e preparato per intervenire in caso di epidemia, che e` pronto a realizzare gli interventi necessari per il controllo e l`eradicazione della malattia“. Il ministro oggi ha comunque ribadito che non e` avvenuto il passaggio del virus dell`influenza aviaria da uomo a uomo, ma che in Turchia ci sono state alcune persone che si sono infettate in villaggi rurali, contraendo il virus da animali. Per questi motivi, “non c`e` necessita` del blocco del traffico aereo con la Turchia“. Ma c`e` chi invece, il blocco del traffico con la Turchia lo chiede e fra questi il Codacons. “E` una misura rigida ma indispensabile per evitare contagi e il diffondersi dell`influenza aviaria anche nel nostro paese – afferma il Presidente Codacons Carlo Rienzi – I viaggi in Turchia devono essere temporaneamente vietati e consentiti solo per motivi particolari o di ordine pubblico. E` necessario poi incrementare i controlli alle frontiere, sottoponendo i soggetti di qualsiasi nazionalita` che provengono dalla Turchia ad analisi specialistiche prima di entrare in Italia, e controllare che polli e uova, provenienti da qualsiasi paese, non siano transitati dalla Turchia“. Ma per chi non vuole mettere il passaporto nel cassetto esiste un decalogo di consigli che l`Unione Europea ha preparato. 1) Evitare contatti con pollame vivi. 2) Evitare contatti con volatili selvaggi. 3) Evitare di visitare mercati di animali vivi e allevamenti di pollame. 4) Evitare contatti con superfici contaminate da escrementi. 5) Evitare di toccare degli uccelli trovati morti. 6) Non mangiare pollame, uova o anatre crudi o non abbastanza cotti. 7) Avere una buona igiene personale. 8) Lavarsi frequentemente le mani. 9) Non tentare di portare volatili vivi in Europa 10) Rispettare le istruzioni delle autorita` nazionali.
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