Isvap: tariffe Rc Auto giù del 18 per cento
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fonte:
- Il Piccolo
ROMA L’ Isvap ha inviato una segnalazione ai presidenti del Senato e della Camera, al presidente del Consiglio e al ministro dello Sviluppo Economico «per sottoporre al Parlamento e al Governo l’ opportunità di alcuni interventi normativi nel settore della rc auto volti a ridurne i costi per il cittadino». L’ Autorità, si legge in una nota, «ritiene, sulla base di stime che tengono anche conto delle autovalutazioni d’ impatto effettuate dall’ Ania, che il complesso di questi interventi possa contribuire a contenere il costo della rc auto nella misura prudenziale del 15-18% e a realizzare nel contempo l’ equilibrio tecnico del ramo nel medio periodo». Il pacchetto di proposte d’ intervento inviato a Governo e Parlamento spazia dalla questione del danno alla persona al risarcimento diretto, dal contrasto alle frodi all’ abolizione del tacito rinnovo. L’ Isvap chiede alcuni interventi normativi nel settore della Rc Auto. La segnalazione, si legge in un comunicato, chiude la fase di confronto aperta nel luglio scorso dall’ Autorità, prima con l’ Ania e i principali gruppi assicurativi operanti nel settore, e successivamente con le associazioni dei consumatori più rappresentative. Nel 2009 il mercato ha ricevuto complessivamente 110.000 reclami mentre l’ Isvap ha irrogato quasi 60 milioni di sanzioni, 50 dei quali per violazioni della disciplina Rc Auto. A partire da giugno, 14 istruttorie nei confronti di altrettante imprese per violazione dell«’ obbligo a contrarre» sono state aperte dall’ Autorità, che è anche intervenuta per contrastare il fenomeno delle così dette disdette massive dei contratti specialmente al Sud. Il pacchetto di interventi proposto dall’ Isvap per ridurre le tariffe Rc-auto «è tardivo e non porterà ad alcuna reale riduzione dei prezzi delle polizze», sostengono in una nota Codacons e l’ Associazione Tutela Utenti Servizi Finanziari, Bancari e Assicurativi. «Dal 1994 ad oggi le tariffe Rc auto sono aumentate del 180%, determinando un forte arricchimento delle compagnie di assicurazioni – spiega Carlo Rienzi – Nessuna misura convincerà le imprese assicuratrici a rinunciare ai propri privilegi e agli enormi introiti provenienti dal settore auto e, del resto, non si capisce il motivo per cui le assicurazioni dovrebbero volontariamente diminuire i propri guadagni».
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