1 Maggio 2010

Istat: il dato pi alto da febbraio 2009

Roma. L’ inflazione ad aprile salita al +1,5% annuo dal +1,4% registrato a marzo. Si tratta del maggior incremento tendenziale da febbraio 2009. Lo comunica l’ Istat nella stima preliminare, precisando che su base mensile i prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,4%. Per quanto riguarda l’ indice dei prezzi al consumo per l’ intera collettivit, gli incrementi congiunturali pi significativi hanno riguardato i prezzi dei trasporti (+1,2%), dei servizi ricettivi e di ristorazione (+1,1%) e abitazione, acqua, elettricit e combustibili (+0,6%). Variazioni nulle su base mensile, invece, per l’ abbigliamento, le calzature e le comunicazioni. Gli incrementi pi elevati su base annua si sono registrati nei capitoli trasporti (+5,4%), altri beni e servizi (+2,8%), e istruzione (+2,5%). Prezzi stabili per i servizi sanitari, mentre variazioni annue negative si sono registrate per le comunicazioni (-0,7%) e per i prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,1%). L’ aumento dell’ inflazione ad aprile un dato che appare del tutto in contrasto con le pi ovvie regole di mercato. Lo dichiarano in una nota le associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori, che chiedono un intervento urgente del governo in materia. Tutto ci gravissimo – si legge nella nota delle associazioni – dal momento che l’ aumento dei prezzi avr pesanti ricadute, non solo sul benessere delle famiglie, che, con un tasso di inflazione all’ 1,5% su base annua, dovranno far fronte a maggiori spese di 450 euro annui, ma anche sull’ intera economia del nostro Paese. Per questo, aggiungono i presidenti delle due associazioni, Rosario Trefiletti e Elio Lannutti, urgente che chi ha responsabilit di governo si decida ad intervenire al pi presto, con manovre per rilanciare la domanda interna e con seri provvedimenti per bloccare le intollerabili speculazioni in atto, non solo nel settore dei carburanti. Per il Codacons, invece, la colpa degli effetti dei carburanti sui prezzi da attribuire al ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, incapace di far fronte allo strapotere delle compagnie petrolifere. In una nota, il Codacons sostiene che Scajola per un anno e mezzo ha promesso misure di liberalizzazione senza per fare nulla di concreto, per poi emanare giorni fa un protocollo d’ intesa insufficiente e addirittura controproducente. Per questo il Codacons chiede le dimissioni di Scajola e che al suo posto il premier Berlusconi nomini Brunetta. Non condivideremo magari tutto quello che fa, ma almeno non si pu dire che dorma. Per quanto riguarda, invece, il fatto che i prezzi dei beni alimentari siano scesi dello 0,1% rispetto ad un anno fa e sono rimasti stabili su base mensile, per il Codacons si tratta dell’ ennesima dimostrazione che in Italia non siamo in un libero mercato. Le vendite al dettaglio dei prodotti alimentari, infatti, sono letteralmente crollate. L’ ultimo dato ufficiale -1% rispetto al mese precedente e – 3,3% rispetto al 2009. Con questo trend i prezzi avrebbero dovuto precipitare e non rimanere sostanzialmente fermi. Se non avvenuto – spiega il Codacons – perch in Italia, anche nel settore del commercio, le regole sono state fatte per impedire la concorrenza e non per facilitarla. p. r. a.

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