24 Settembre 2021

Istat: fiducia dei consumatori in aumento da 116,2 a 119,6

Aumenta, dopo il calo registrato lo scorso mese, l’indice di fiducia dei consumatori (da 116,2 a 119,6), che raggiunge il valore più elevato dall’inizio della serie storica (gennaio 1998). Mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese è stimato in lieve diminuzione (da 114,0 a 113,8).

“Il deciso aumento dell’indice di fiducia dei consumatori – spiega l’Istat – riflette un diffuso ottimismo soprattutto sulla situazione economica generale e su quella corrente“.

In particolare, il clima economico e quello corrente registrano gli incrementi più marcati (rispettivamente, da 132,4 a 143,6 e da 112,0 a 116,1); il clima personale e quello futuro evidenziano aumenti più contenuti (da 110,8 a 111,5 il primo e da 122,5 a 124,7 il secondo).
Fiducia dei consumatori, il commento delle associazioni

Per l’Unione Nazionale Consumatori e il Codacons si tratta di un’ottima notizia.

“Nessun effetto rientro dalle vacanze. A settembre, con la fine delle ferie e il ritorno ai problemi e al tran tran quotidiano, poteva esserci il pericolo di una caduta della fiducia dei consumatori. Invece, dopo la pausa di agosto, prosegue la dinamica positiva – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Si conferma il pieno recupero sulla fiducia pre-crisi iniziato a giugno 2021″.

“Positive anche le attese sulla situazione economica dell’Italia che, dopo il calo di agosto, salgono da 39,1 a 40,1, attestandosi al quarto maggior risultato di sempre, dopo il record storico di giugno 2021, con 57, il 49,4 di luglio 2021 e il 42,5 di maggio sempre di quest’anno. Un dato importante che segna la fiducia nell’azione del Governo e nelle possibilità dell’Italia di riprendersi e ripartire”, conclude Dona.

“Senza dubbio sui dati relativi alla fiducia dei consumatori pesa l’effetto Draghi e la gestione della ripresa economica del paese da parte del Governo, che forniscono una sensazione di stabilità e sicurezza alle famiglie – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Tuttavia la situazione ci si sta delineando in Italia sul fronte dei prezzi e delle tariffe, e i rincari che si stanno susseguendo in numerosi settori e che si aggraveranno nei prossimi mesi a causa dei rialzi delle materie prime, potrebbero avere effetti negativi sulla fiducia di imprese e famiglie, bloccando il trend positivo registrato dall’Istat”.

“Per tale motivo invitiamo il Governo a intervenire non solo sulle tariffe di luce e gas, ma anche sui prezzi al dettaglio, che rischiano di determinare una nuova stangata a danno dei consumatori”, conclude Rienzi.
Più cauta Federconsumatori

“Si tratta di una indiscutibile ripresa rispetto ai livelli rilevati nel periodo di più grave emergenza sanitaria, ma che tuttavia non può far scatenare facili entusiasmi, anche perché appena il mese scorso lo stesso dato risultava invece in netto calo. È inoltre probabile che un certo ottimismo possa derivare anche dal buon andamento della campagna vaccinale, che in queste settimane procede a ritmo serrato”, commenta Federconsumatori.

“Le famiglie – prosegue l’associazione – continuano ad affrontare gravi disagi, la cui pervasività, naturalmente, non può che amplificarsi con il perdurare di un’emergenza sanitaria che, seppure in misura minore rispetto al 2020, continua comunque ad attanagliare tutto il Pianeta”.

“Il quadro generale della condizione socioeconomico è ancora caratterizzato da un elevato livello di incertezza, che impone interventi rapidi ed efficaci. Piani di rilancio dell’occupazione, programmi strategici per la modernizzazione delle infrastrutture e l’innovazione e interventi di contrasto alle disuguaglianze (cresciute in maniera esponenziale soprattutto negli ultimi anni) sono i principali interventi che da tempo invochiamo e che sono divenuti non più rinviabili. In tal senso riteniamo urgente e improrogabile una riforma fiscale che inserisca maggiori elementi di progressività e di equità”, conclude.

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