11 Marzo 2013

ISTAT: CRESCE DISUGUAGLIANZA ED IL 46,6% DEGLI ITALIANI NON PUÒ ANDARE IN VACANZA

ISTAT: CRESCE DISUGUAGLIANZA ED IL 46,6% DEGLI ITALIANI NON PUÒ ANDARE IN VACANZA
CODACONS: DATI DA TERZO MONDO

 

COLPA DELLE TARIFFE AUMENTATE DAL DOPPIO AL TRIPLO RISPETTO ALL’INFLAZIONE

Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, in Italia cresce il livello di disuguaglianza. Il rapporto tra il reddito posseduto dal 20% più ricco della popolazione ed il 20% più povero è passato dal 5,2% del biennio 2008-2010 al 5,6% del 2011, mentre la quota di ricchezza posseduta dal 10% più ricco della popolazione è salita nel 2010 al 45,9%, contro il 44,3% del 2008. Sono 6,7 milioni le persone in grave difficoltà economica. Il 38,5% degli italiani non può permettersi di sostenere una spesa imprevista di 800 euro, in pratica di andare dal dentista e quasi metà degli italiani, il 46,6%, non può permettersi una settimana di ferie in un anno.
Per il Codacons si tratta di dati da Terzo Mondo. Persino dopo la guerra gli italiani andavano in vacanza. La ragione di questo disastro è dovuta al fatto che lo Stato ha rinunciato alla sua funzione fondamentale di ridistribuire la ricchezza, aumentando a dismisura, in questi ultimi 10 anni, tutte le imposte e le tariffe che colpiscono i cittadini indipendentemente dal reddito: acqua, rifiuti, elettricità, gas, trasporti locali, accise sui carburanti, pedaggi autostradali, tutti cresciuti dal doppio al triplo rispetto all’inflazione. Il tutto mentre venivano bloccati i rinnovi contrattuali, l’indicizzazione di stipendi e pensioni ed il costo della vita raddoppiava con l’introduzione dell’euro. Dopo 10 anni di sacrifici e dopo aver intaccato i risparmi ora gli italiani sono diventati poveri.
Per questo l’associazione di consumatori chiede ai politici di rispettare finalmente l’art. 53 della Costituzione secondo il quale il sistema tributario dovrebbe essere informato a criteri di progressività e di smettere di alzare quelle tasse, come l’Iva, che colpiscono proporzionalmente tutti, ricchi e poveri. Occorre, invece, introdurre un contributo straordinario di solidarietà aumentando le tasse a chi dichiara più di 90 e di 150mila euro lordi annui, innalzando le aliquote marginali Irpef, rispettivamente, al 48% e al 53%.

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