Istat, cala la fiducia dei consumatori ma sale per le imprese
ROMA. L’ economia italiana non aggancia il motore della crescita interna: se l’ export tira ele imprese sono un po’ più ottimiste, la fiducia dei consumatori scende, segnalando consumi ancora al passo dopo la crescita modestissima del 2016. E la tensione sul debito sommato alla bassa crescita, con in più i timori politici, si traducono in uno spread che torna alla soglia d’ allarme dei 200 punti base. La fiducia dei consumatori, dopo il peggioramento già registrato a gennaio, cala ancora, con l’ indice Istat a 106,6 da 108,6, con clima economico e opinioni sul futuro che continuano a pesare. Una dato che mette un punto interrogativo sulle prospettive dei consumi nel 2017: «La mancanza di ottimismo da parte delle famiglie si riflette in modo diretto sulla spesa», avverte il Codacons: «segnali tutt’ altro che rassicuranti». Se la ripresa non decolla per le famiglie va un po’ meglio alle imprese, grazie anche alle esportazioni forti. Il fatturato segna +2,6% a dicembre dopo un 2016 in progresso dello 0,2%, gli ordini segnano +2,8% nell’ ultimo mese dell’ anno. La fiducia delle imprese sale ancora da 103,3 a 104 a gennaio, ai massimi di un anno. È una fotografia in chiaroscuro, cresciuta dello 0,9% l’ anno scorso contro il +1,7% dell’ Eurozona, e con un’ inflazione che è quasi la metà della media dei partner europei.
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