Ispettori regionali al lavoro in attesa dei Nas
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fonte:
- Gazzetta del Sud
Messina E’ morto ieri mattina, al Policlinico universitario, Vincenzo Misuraca, l’ uomo di 55 anni, ricoverato da due mesi in Rianimazione per un’ emorragia cerebrale dovuta ad un aneurisma, a cui venerdì scorso erano state trovate incredibilmente delle larve di moscerini nelle narici. Una vicenda su cui l’ assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, ha deciso di fare chiarezza disponendo un’ ispezione per acquisire tutta la documentazione e accertare eventuali collegamenti tra la morte dell’ uomo e la presenza delle larve. A gettare delle ombre le parole della figlia dell’ uomo di origine palermitana, che già venerdì assieme alla madre aveva denunciato i fatti alla polizia. «Mio padre si è aggravato improvvisamente – ha spiegato Valentina Misuraca – e i medici hanno detto che ha avuto dei problemi cardiaci. Hanno tentato di rianimarlo ma non c’ è stato nulla da fare. Responsabilita? Al momento non escludiamo nulla, vedremo cosa ci dirà il medico legale anche se non sappiamo ancora se verrà eseguita l’ autopsia». Nei giorni scorsi Angelo Sinardi, direttore dell’ unità operativa di rianimazione del Policlinico aveva assicurato che nel reparto non c’ era stato «nessun degrado igienico sanitario e l’ igiene dei pazienti è garantita dalla quotidiana cura e assistenza praticata dal personale infermieristico, a volte reiterata nel corso delle 24 ore o quando ne ricorrano le necessità». Dopo la morte dell’ uomo, i vertici dell’ Azienda Policlinico hanno preferito non rilasciare dichiarazioni, attendendo gli eventi, anche se escludono che la morte possa essere in qualche modo collegata al ritrovamento delle larve nelle narici dell’ uomo. Ma la struttura universitaria è di nuovo nell’ occhio del ciclone, dopo la vicenda dei coniugi Molonia e del loro piccolo, che diventò un caso nazionale bollato come "lite tra medici in sala parto" all’ Ostetricia e ginecologia nell’ agosto dello scorso anno. Il Codacons ha annunciato la presentazione di una denuncia alla Procura della Repubblica di Messina e di un esposto al Ministro della Salute con richiesta di invio degli ispettori. «Dovranno essere verificate tutte le responsabilità – tuona il segretario nazionale Francesco Tanasi – perché non è nemmeno pensabile che si verifichino fatti del genere in una struttura ospedaliera nell’ anno 2011. Per quale motivo, nonostante le rimostranze dei giorni precedenti da parte dei parenti del paziente che avevano visto i moscerini nella stanza, nessuno è intervenuto per pulire?» Ci va giù pesante anche Salvino Caputo, parlamentare regionale del Pdl, che in un’ interrogazione sollecita la convocazione dell’ assessore Russo in Commissione Sanità dell’ Ars, alzando i toni oltremodo. «Morire con larve di insetti al naso al Policlinico di Messina, uno degli ospedali più conosciuti della Sicilia. E’ questo – si chiede – il modello sanitario voluto dall’ assessore Russo? E’ questa la riforma di cui il presidente della Regione Raffaele Lombardo va tanto fiero? Credo che gli ospedali costruiti nelle aree africane siano più igienici – continua – e sicuri e sicuramente più ventilati». Per Caputo «siamo di fronte a episodi gravi che non possono essere liquidati con frasi di comodo. C’ è chiaramente un modello sanitario allo sbando che nessuno più controlla perché è stata sacrificata la professionalità dei medici e la funzionalità degli ospedali in nome del risparmio e del piano di rientro». Duro anche il giudizio di Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Codici: «Un fatto gravissimo, già la presenza delle larve palesava un grave stato di abbandono ed incuria nei confronti del paziente. In rianimazione la qualità delle condizioni di degenza è al centro per cento nelle mani dei medici, degli infermieri e di tutto il personale che si prende cura dei ricoverati, assistendoli, lavandoli, pulendo, sanificano e disinfestando l’ mabiente. Ora la morte dell’ uomo – continua – getta dubbi sul decesso dello stesso, per questo chiediamo che venga fatta chiarezza sull’ accaduto e che il direttore sanitario e il primario, che avevano il dovere di vigilare e controllare sul buon funzionamento del reparto siano immediatamente allontanati dai loro incarichi». Ieri mattina, prim’ ancora del decesso del 55enne palermitano, al Policlinico universitario erano attesi i carabinieri del Nas, il cui intervento è stato chiesto da Ignazio Marino, presidente della Commissione d’ inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale. Ma per tutto il giorno non si sono presentati in direzione generale. Probabile che arrivino oggi. In questo momento le inchieste aperte sono tre: una della stessa Azienda, una della Commissione d’ inchiesta parlamentare e una dell’ Assessorato regionale alla Salute. Ma è probabile che nelle prossime ore anche la Procura della Repubblica di Messina, dove è arrivata la denuncia della famiglia, apra un fascicolo sulla vicenda.
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