Io, promossa dai tecnici ma ‘cacciata’
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fonte:
- Il Resto del Carlino
«CI SONO diverse cose da precisare. La prima: la paternità della decisione di sostituirmi non è del collegio tecnico che mi ha valutata, ma del direttore generale Stefano Cencetti. Spero l’ abbia presa suo malgrado». Ieri la professoressa Maria Grazia Modena ha convocato i giornalisti per rendere pubblica la sua verità sul ?caso Cardiologia’ che ha portato alla sua sostituzione ai vertici del reparto col dottor Romeo Zennaro, numero uno dello stesso servizio a Baggiovara. L’ ha fatto chiamando a raccolta i ?suoi’: l’ equipe e gli specializzandi (ma c’ erano anche camici bianchi di altri reparti) hanno affollato l’ aula scelta dalla prof, battendo a lungo le mani e alzandosi in piedi alla fine del suo discorso. Vediamo dunque cosa ha detto la prof. Le sue parole erano molto attese, visto che dall’ inizio dell’ affaire che ha gettato sul reparto l’ ombra della malasanità, non si sono sentite quasi mai. «Nelle notizie comunicate fino a questo momento ? ha esordito ? c’ è un’ importante omissione: la decisione assunta dal direttore generale contravviene ai pareri favorevoli ripetutamente formulati da un collegio tecnico nominato proprio per valutare il mio rinnovo». Non è un fatto di poco conto: aiuta, infatti, a fare chiarezza sulle responsabilità. «E’ stato Cencetti a dare il decisivo parere negativo, richiamando una norma che consentirebbe di non confermare i dirigenti anche in assenza di valutazioni negative. Decisione ? aggiunge la prof ? che spero abbia preso suo malgrado». Nelle ultime due parole emerge il dubbio che qualcuno abbia fatto pressione dall’ alto. Dubbio che continuerà a fare capolino in tutto il suo discorso. «Tutti gli argomenti riportati nella decisione presa dal direttore generale ? continua la prof ? riguardano pretese omissioni di adempimenti burocratici, e non certo morti sospette e nemmeno strane sperimentazioni (come ipotizzato a più riprese dopo le segnalazioni dell’ associazione Amici del cuore, la scintilla che ha fatto scoppiare il caso, e del Codacons, ndr ). Mi chiedo: come mai tutti questi inadempimenti burocratici cui Cencetti ha dato tanta enfasi non erano minimamente menzionati dalla Commissione preposta all’ accreditamento regionale verificatosi nell’ ottobre 2010, prima che scoppiasse l’ affaire Spinella?». In effetti nel 2010 una prima ?valutazione’ c’ era già stata, e le criticità emerse successivamente non erano state segnalate. Secondo la Modena la risposta va cercata proprio in quell’ ottobre, che definisce «mese chiave di tutta la vicenda». PERCHÉ? I motivi sono sostanzialmente due: a ottobre è stato operato (con serie complicanze) Gianni Spinella, presidente dell’ associazione Amici del cuore. Nello stesso mese si è aperto il cantiere del Pal, il piano regolatore della sanità, volto soprattutto a contenere le spese e a razionalizzare. Il legame fra questi elementi, nell’ arringa della Modena, rimane implicito. Ma le domande che pone a se stessa, alla platea e ai responsabili della sanità modenese (e anche regionale) dicono tanto. «O la Regione, che ha rilasciato l’ accreditamento dopo una valutazione di tutto il reparto a 360 gradi si è sbagliata ? suggerisce ? o, come è più facile, la commissione regionale convocata in seguito (quella voluta da Lusenti per fare luce dopo le denunce, ndr ), che ha valutato solo 50 casi di complicanze appositamente selezionate, ha tratto delle conclusioni opinabili». La prof si spiega meglio: «C ‘è in me la crescente convinzione che tutto questio giudizio a me sfavorevole esuli da qualsiasi valutazione professionale e gestionale e rientri in un disegno più ampio che trova probabilmente le sue radici nel Pal di cui si è cominciato a parlare proprio in quel periodo, che sotto le parole chiave delle riduzioni dei costi e delle duplicazioni è attualmente arrivato ad accentuare la conflittualità fra i due grandi ospedali, con un progressivo indebolimento del Policlinico, sede prevalente dell’ istituzione universitaria». In parole povere: la professoressa sarebbe stata ?sacrificata’ sull’ altare del Pal, della razionalizzazione costi quello che costi. Troppo ingombrante la Cardiologia del Policlinico da lei gestita, troppo ingombranti le ricerche e la fama per ?nascondere’ il reparto sotto l’ ala del grande ospedale di Baggiovara. Il prescelto.
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