10 Dicembre 2015

Investimento in obbligazioni Finmek, modenese porta in Tribunale la banca e si fa restituire i soldi

Investimento in obbligazioni Finmek, modenese porta in Tribunale la banca e si fa restituire i soldi

E’ riuscito a farsi restituire i soldi che aveva investito in obbligazioni Finmek, un decennio dopo il crac del 2004-2005, attraverso la Banca popolare commercio e industria. Con una particolare strategia legale un modenese è riuscito ad avere indietro 30mila euro: ne dà notizia il Codacons. Spiega una nota dell’ as sociazione consumatori, firmata dal vice -presidente nazionale avvocato Bruno Barbieri, che il risparmiatore «apparentemente aveva acquistato obbligazioni emesse dalla società lussemburghese Finmek internation per 30mila euro nominali, operazione registrata su ll’ apposito deposito titoli della banca, il 12 luglio 2002». Per cercare di ottenere indietro quell’ investimento il modenese si è rivolto al Tribunale civile di Milano che nei giorni scorsi ha emesso la sentenza pronunciata dal giudice Anto nio Stefani. In aula l’ istituto di credito, racconta il Codacons, «non è riuscito a produrre in giudizio l’ ordine di acquisto» e nonostante l’ invocazione del regolamento Consob in base al quale «le attestazioni e le registrazioni magnetiche degli ordini e delle autorizzazioni telefoniche sono conservate per almeno due anni», questo non sa rebbe stato dimostrato ed è emersa l’ ipotesi «considerata usuale tra le parti e cioè quella dell’ ordine scritto», così come peraltro specificato «nel contratto quadro». Ora, continua l’ avvocato Barbieri citando il codice civile, «la banca doveva provare per iscritto l’ ordine, salva l’ ipotesi dello smarrimento incolpevole del documento, ma l’ invocazione del li mite di conservazione biennale fa presumere che la stessa abbia cessato la custodia del documento». E, aggiunge l’ as sociazione, «è irrilevante che la difesa che, per contrastare la domanda di nullità, abbia evidenziato proprio una serie di circostanze presuntive, quali la richiesta di copia dell’ ordine inoltrata dal cittadino nel 2008, nonché la ricezione della nota di eseguito e dei successivi estratti conto». In conclusione, ragiona l’ as sociazione, «in mancanza della prova dell’ esistenza dell’ or dine scritto lo stesso deve essere dichiarato nullo». Da qui la decisione del giudice che ha annullato l’ ordine di acquisto delle obbligazioni Finmek e «ha condannato la Banca popolare commercio e industria a restituire al risparmiatore 26mila euro oltre agli interessi dal 2013 e alle spese di giudizio». Naturalmente la banca potrà appellare la sentenza.
 
 

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