15 Luglio 2008

Intesa per difendere i consumatori nella manutenzione delle caldaie



CHIETI. Il controllo sullo stato di salute della caldaia è un obbligo di legge, regionale quanto statale, ma dietro l`angolo ci sono tante insidie. Trabocchetti che possono nascondersi soprattutto tra le righe dei contratti di manutenzione, spesso incomprensibili. Oltre le griglie di diritti e doveri, elencati in contratti standard, possono esserci clausole inique. La parola d`ordine, allora, è regolamentare il settore in maniera analitica, con uno sguardo alle peculiarità del territorio, in cui la normativa va applicata. Questo è accaduto ieri con la stipula nella sede dell`ente camerale in piazza Vico del “Protocollo di intesa tra tecnici termoidraulici e consumatori per la manutenzione di impianti termici di potenza al focolare inferiore a 35 kw“. A siglare il documento, oltre la Camera di commercio con il presidente Dino Di Vincenzo, la Provincia con il capo di gabinetto Manfredi Pulsinelli e il Comune con il vicesindaco Mirta Sciocchetti, c`erano il manager dell`Ops Giovanni Di Martino, esponenti delle associazioni di consumatori Arco, Adiconsum, Federconsumatori, Codacons, Frentania Consumatori, e di quelle di categoria Cna, Apaia, Coatec, Casartigiani e Confartigianato. Tutti determinati a dire basta a speculazioni e malcostume commerciale, che sviliscono gli obiettivi dei controlli sulla sicurezza degli impianti, intesi anche a risparmio energetico e qualità dell`ambiente. Un protocollo per favorire la correttezza, la qualificazione e la trasparenza dei servizi offerti dai manutentori, attraverso l`adesione a un codice di comportamento e a un contratto-tipo condivisi. Chi aderisce al protocollo, poi, ha l`obbligo di riprodurre il marchio di garanzia a tutela del consumatore della Camera di commercio di Chieti sul contratto, che porta la denominazione: “Contratto biennale per la manutenzione programmata di impianto termico individuale con potenza inferiore ai 35 kw“. Se verranno fuori controversie tra utenti e manutentori interverrà il servizo di conciliazione dell`ente camerale, un lodo arbitrale che non esclude comunque la possibilità di adire a vie giudiziarie ordinarie. La Camera di commercio diventa così un perno intorno a cui ruota l`esigenza di trasparenza e qualità che il settore reclama da tempo. All`ente camerale andranno rivolte le richieste di adesione al protocollo e da qui parte la licenza d`uso del marchio di garanzia, rilasciato a quelle imprese che utilizzano nel rapporto con i consumatori un modello contrattuale senza clausole inique e corretto, trasparente ed equo. L`ente fa anche di più. Tiene l`elenco delle imprese che aderiscono al protocollo e ha già istituito l`attività di controllo sulla presenza di clausole inique inserite nei contratti tra professionisti e consumatori. Azione orientata, non solo in questo campo, all`affermazione di legittimità e trasparenza sul mercato. Ricerca di qualità nell`economia che l`ente camerale ieri ha voluto ribadire con il protocollo sugli impianti termici.

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