Roma.
«Buone intenzioni, ma poche speranze». L`Intesa dei consumatori sintetizza così l`incontro avuto con il segretario alle Finanze argentino, Guillermo Nielsen, sulla questione dei bond di Buenos Aires rimasti in mano ai risparmiatori italiani dopo il “default“ sul debito dichiarato dal Paese sudameticano.

Un nuovo appuntamento è stato fissato per settembre per approfondire tre possibilità di accordo: allungamento della durata delle obbligazioni, abbassamento del tasso d`interesse, riduzione del capitale. In ogni caso, precisa l`Intesa in una nota, qualsiasi intesa «si raggiungerà, questa non dovrà in nessun caso portare a esonerare le banche dalle responsabilità assunte nei riguardi dei risparmiatori, cui hanno venduto in modo irresponsabile titoli a elevato rischio, che hanno bruciato i risparmi di migliaia di famiglie».

Noi, da parte nostra, abbiamo detto che preferiamo o l`allungamento dei tempi o il ritocco dei tassi, senza che il capitale venga toccato». Elio Lannutti ha annunciato che anche la Banca d`Italia verrà chiamata a rispondere per mancata opera di vigilanza. «Dove era il governatore Fazio, in quale galassia, mentre le banche appioppavano bond argentini per 1/4 di tutte le emissioni di bond esistenti a 400.000 risparmiatori», ha detto Lannutti. «Noi -ha concluso- la chiameremo a rispondere in tribunale: il risparmio è garantito dalla Costituzione».

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