Insulti e liti, “Tamarreide” choc
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fonte:
- Leggo
ROMA – Alcol e parolacce, muscoli e
striptease, discussioni futili e notti senza
senso. I tamarri di Tamarreide, dopo la
prima puntata (2 milioni e 7,83% di share),
promettono già scintille e polemiche.
La docu-soap di Italia 1, condotta il lunedì
in prima serata da Fiammetta Cicogna,
mette in bella vista otto ragazzi, rappresentanti
estremi del mondo dei coatti.
Un viaggio (su un bus attrezzato) da
Roma aMilano, passando per Napoli, Capri,
Firenze e Torino, per scoprire cosa ci
sia dietro a un gruppo di ragazzi che fa
dell’eccesso il suo stile di vita. C’è Marika,
che si definisce «la vocalist più fica
di Roma», Angelica la maggiorata napoletana
che non resiste «ai palestrati», Claudio
il postino romano che ama le macchine
con gli alettoni, Manuel il cubista belloccio
«trombeur de femmes». Il quadro
è chiaro. Qui non si va per il sottile. Cristiana
litiga in cucina con Melissa («sei
una cessa»), le due vengono quasi alle mani
(«ti prendo a padellate»). Sempre Cristiana,
più alcol che acqua in corpo, dà di
matto fuori da una discoteca e prende a
parolacce Antonio che non l’aveva aspettata
mentre era al bagno. «Contadino di
m….», l’attacco frontale al ragazzo che replica:
«Non offendere la mia gente, che si
fa un mazzo tanto». Cristiana di cognome
fa Mirò ma nella realtà voci di corridoio
Mediaset assicurano sia Ambrosoli,
erede della famiglia dei dolciari (le caramelle).
Che non è affatto contenta della
sua partecipazione al programma.
Claudio e Manuel sfiorano la rissa per
la leadership del gruppo e lo stesso Manuel
va giù pesante con Antonio: «Stasera
non è lo strip del contadino, è lo strip da
figo». Le puntate previste in palinsesto sono
sette e, assicurano dalla produzione,
questo è solo l’inizio. Di liti furibonde. A
cui seguiranno tresche, attacchi frontali e
volgarità. I tamarri italiani sembrano i degni
eredi degli italo-americani di Jersey
Shore (in questi giorni in Italia), il reality
trash record d’ascolti su Mtv.
Tornando a Tamarreide, Equality Italia
(associazione trasversale per i diritti civili),
parla di «insulti omofobi». Che la tv
«dia ormai spesso spazio ai peggiori istinti
degli italiani non è certo una novità –
l’accusa del presidente Aurelio Mancuso
-, e così come era prevedibile nella prima
puntata di Tamarreide, abbiamo potuto
deliziarci ascoltando frasi del tipo “Manuel
è un po’ effemminato. Sembrava un
ricchione. Io non ho niente contro i ricchioni,
però hanno fatto bene a urlargli
frocio”». Anche il Codacons è pesante:
«La trasmissione è particolarmente diseducativa,
va sospesa o almeno spostata in
un’altra fascia».
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