23 Marzo 2013

Ingroia: Io ad Aosta? Non è punizioneIl questore al pm: Benvenuto al Nord

Ingroia: Io ad Aosta? Non è punizioneIl questore al pm: Benvenuto al Nord

        

Mentre in rete l’ ironia ed i commenti si sprecano tra favorevoli e contrari alla proposta della terza commissione del Csm di rimettere in ruolo Antonio Ingroia, ex procuratore aggiunto antimafia a Palermo e attuale leader politico di Rivoluzione civile, come giudice alla Procura di Aosta, lui ha rotto il silenzio con un tweet: Nessun esilio, nessuna punizione, applicano la legge che è uguale per tutti e domani (oggi, ndr) lo ricorderemo in piazza, riferendosi alla manifestazione di Micromega a Roma Per la Costituzione e l’ ineleggibilità di Berlusconi. La scelta definitiva tra toga e politica, sulla quale Palazzo dei marescialli lo sta incalzando, Ingroia la farà soltanto dopo la decisione del plenum, prevista per metà aprile. Comunque Aosta è sempre più vicina del Guatemala, si mangia meglio e la gente è più affidabile, risponde scherzosamente al cinguettiodel magistrato, il questore di Aosta, il catanese Maurizio Celia, che aggiunge: Benvenuto al Nord. E anche il vicepresidente del Csm, Michele Vietti commenta: In fondo Aosta è un bel posto. Non c’ è assolutamente un intento punitivo o volontà ritorsiva, ma solo la normale applicazione della regola. L’ unica circoscrizione in cui Ingroia non aveva presentato la sua candidatura era Aosta – spiega – e la normativa è molto chiara: non si può tornare là dove ci si è candidati. Dunque la soluzione adottata è rispettosa della normativa nonché, credo, non troppo penalizzante per lui: è noto che il Piemonte e la Valle d’ Aosta presentino forti infiltrazioni di associazioni criminali, in particolare della ‘Ndrangheta. Tanto per rassicurare, insomma, coloro che su Facebook parlano dell’ eventuale trasferimento di Ingroia ai piedi delle Alpi come dello spreco di un’ importante risorsa. “Almeno lì – scrive un altro – potrà sciare, i paesaggi sono splendidi e invitano alla meditazione, c’ è molto da fare anche qui – aggiunge un altro utente – la aspettiamo. C’ è anche chi giura fedeltà assolutaal pm: Ovunque saremo vicini ad Ingroia. E chi, invece, colpisce col sarcasmo: Tanto sicuro di essere eletto che si è dimenticato che esisteva Aosta. Speriamo – ha detto invece il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (Pdl) – non ci sia un altro delitto di Cogne, salvo rimangiarsi l’ affermazione: Era una battuta, ma Ingroia ne ha fatte di tutte e di più e doveva dimettersi dalla magistratura. Di avviso simile Stefano Dambruoso, magistrato passato alla politica con la Scelta civica di Monti: le toghe che si candidano non possono tornare in magistratura perché la terzietà del giudice la perdiamo non appena facciamo questo passaggioe ha sostenuto che la destinazione ad Aosta non corrisponde all’ impegno di Ingroia di tornare in Guatemala. Infine il Codacons, che già ha presentato un ricorso contro il passaggio dalla magistratura alla politica di Ingroia, ha reso nota la volontà di impugnare davanti al Tar anche l’ eventuale ricollocazione, che lede i più basilari principi costituzionali. (*safi*)

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