18 Ottobre 2012

Influenza, vaccini ritirati Balduzzi: nessun allarme

Influenza, vaccini ritirati Balduzzi: nessun allarme

 

DA MILANO GIULIO ISOLA « N on c’ è alcun problema né di sicurezza né di quantità degli approvvigionamenti » e «il calendario della vaccinazione antinfluenzale non subirà ritardi». La rassicurazione, dopo il ritiro di 2 milioni e 300mila dosi di vaccino Inflexal V prodotto dalla Crucell proprio in concomitanza con l’ avvio della campagna contro il i tre virus che quest’ anno dovrebbero mettere a letto 6 milioni di italiani, è arrivata direttamente dal ministro della Salute, Renato Balduzzi. Un provvedimento reso necessario, ha spiegato, dal mancato superamento dei controlli cui vengono sottoposti i vaccini prima della vendita. Quanto alle dosi ritirate «c’ erano stati solo accordi di fornitura che sono stati bloccati» e perciò «nessuno di questi vaccini è stato immesso in commercio». E mentre si cerca di evitare allarmismi, arriva la notizia che in diversi Paesi dell’ Unione europea sono stati ritirati anche i sieri prodotti dalla GlaxoSmithKline, indicati per la vaccinazione primaria e di richiamo dei bambini contro difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomielite e malattia causata da Haemophilus influenzale tipo b (Infarix hexa, Infarix- IPV e Infarix IPV/Hib). Anche in questo caso si è trattato di un provvedimento cautelativo per «la non conformità rilevata durante il monitoraggio ambientale nell’ officina di produzione». Ma «i lotti coinvolti non sono stati distribuiti in Italia e pertanto non è stato necessario procedere ad alcun ritiro sul territorio nazionale», si ha fatto sapere l’ Agenzia italiana del farmaco (Aifa). «Nessun allarme o preoccupazione«, quindi. «Da quello che traspare, non sembra qualcosa di grave. In ogni caso, non c’ è alcuna possibilità di contaminazione», perciò «non c’ è da attivare una filiera di controllo straordinaria», ha insistito il ministro Balduzzi. E poi non si tratta di una vera emergenza, perché il picco influenzale «è previsto nei mesi di gennaio e febbraio», ha precisato Michele Conversano, presidente della Società italiana di igiene (Siti). E ha concluso: «Pertanto, c’ è tempo per le Regioni in debito di recuperare le dosi mancanti e per i cittadini di vaccinarsi, regolarmente, entro i mesi di novembre e dicembre». Il fabbisogno nazionale si aggira sui 12-14 milioni di dosi. Insomma, tutti tendono a minimizzare perché «se sale la paura dei vaccini, se si semina allarme su ipotetici rischi per la salute si rischia un drastico calo delle vaccinazioni antinfluenzali nel nostro Paese, che già non spicca per numero di vaccinati ». A mettere in guardia dai rischi dell’ allarmismo è stato il farmacologo Silvio Garattini, direttore dell’ Istituto Mario Negri di Milano: «Ritirare un prodotto difettoso ancora prima che sia messo in commercio è il massimo della sicurezza». E che quindi la Crucell lo abbi fatto «conferma la serietà dei controlli», ha ag- giunto Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive del-l’ Istituto superiore di sanità (Iss). Ciò non toglie che «quella 2012-2013 sia stata una stagione difficile per i vaccini, legata a difficoltà generalizzate », ha sottolineato Fabrizio Pregliasco, virologo dell’ università di Milano. «Le aziende hanno dovuto prima fronteggiare una carenza di reagenti (uova embrionate di pollo), poi il fatto che uno dei tre virus influenzali (H3N2) era pigro, cioè non si replicava abbastanza nelle uova, infine la faccenda dei lotti che hanno dato un risultato inatteso ai test… », come nel caso della Crucell. E mentre le aziende sanitarie corrono ai ripari con nuovi bandi di gara (l’ Asl di Lodi ad esempio aveva ordinato le dosi alla sola Crucell) o facendo slittare di qualche settimana l’ avvio della campagna di vaccinazione per «tappare» i buchi, il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, è partito all’ attacco: «Vogliamo chiarimenti urgenti da ministero e Aifa».

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