Inflazione, stangata sulle famiglie
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fonte:
- la Repubblica
Secondo l`Istat l`impennata dei prezzi ha toccato il 3.3 per cento rispetto allo scorso anno
A febbraio i prezzi hanno infatti raggiunto una variazione del 3.3 per cento rispetto allo stesso mese dell`anno scorso. Piazzando Napoli tra le prime cinque città, in Italia, dove si segnala una cavalcante accelerazione dei prezzi. Napoli è in compagnia di Cagliari, di Reggio Calabria, L`Aquila e Potenza, tutte città che fanno registrare un tasso d`inflazione (secondo i dati Istat), ben al di sopra di quello nazionale, assestatosi al 2.9 per cento. Qui da noi già solo i generi alimentari e le bevande analcoliche sono aumentati, in 12 mesi, del 5.7 per cento, e il rincaro si fa sentire soprattutto in salumeria ed in macelleria. Schizzano i prezzi del latte e dei derivati (mezzo litro di latte a lunga conservazione arriva a costare 85 centesimi), dell`olio, della carne, della pasta, persino delle uova. Per non parlare di abbigliamento e calzature, che pure segnano un più 2.7 per cento. Una vera e propria stangata sulle famiglie. Certo il colpo di grazia lo danno i trasporti (vedi, tra l`altro, il recentissimo aumento delle tariffe di UnicoCampania), con un aumento che supera il 7 per cento annuo. Ma non è solo colpa dei mezzi pubblici: costa di più parcheggiare l`auto (3.7 per cento), comprare pezzi di ricambio (1.6) o ripararne uno che non va più (1.8). E si svuota il portafogli se si acquistano mobili o articoli per la casa: in un anno i prezzi sono aumentati, in questo comparto, del 3.2 per cento. E l`assessore comunale al Commercio, Nicola Oddati, ha la certezza che anche un`inflazione galoppante sia dovuta, a Napoli, all`emergenza spazzatura: “I rifiuti hanno creato una situazione di depressione psicologica che influisce negativamente sulla nostra economia, e dunque anche sul commercio. Gli operatori del settore, vittime di un`economia che cresce troppo poco (in tutta Italia ma in special modo qui), cercano di rivalersi aumentando i prezzi. Una strategia che funziona nel breve periodo, ma che porta, alla lunga, alla stagnazione dei consumi“. Con tutte le conseguenze, anche proprio sull`inflazione, che questo comporta. L`allarme carovita, suonato questa volta dall`Istat, risparmia Napoli solo per quel che riguarda il pane. A Milano costa il doppio che qui, ma dato che anche a Napoli costa più che in passato, potrebbe prendere piede pure nelle botteghe di casa nostra l`ipotesi avanzata ieri a livello nazionale da Mister prezzi, Antonio Lirosi: differenziare il prezzo del pane per fasce orarie, come già accade in Austria. Idee che restano tali senza il sostegno delle associazioni di categoria. “Qui ognuno deve fare qualcosa. Noi siamo pronti a sostenere dei sacrifici, ma vogliamo griglie di partenza uguali per tutti, a cominciare dalle istituzioni“. Maurizio Maddaloni, presidente dell`Ascom Campania, non ci sta a scaricare la responsabilità dei rincari sui commercianti. “L`accelerazione dell`inflazione è l`effetto soprattutto degli aumenti delle tariffe per i servizi (come le autolinee) e le imposte locali. Dobbiamo sostenere rincari della Tarsu, ma con un servizio praticamente inesistente. I nuovi estimi catastali raddoppiano le tariffe, paghiamo l`Ici molto più cara di tante altre città, ma abbiamo i servizi peggiori. Comincino le istituzioni ad abbassare le tariffe locali, a stabilire aliquote accettabili, e vedrete come calerà il tasso d`inflazione, qui da noi“. Le responsabilità dei rincari e dunque dell`inflazione, insomma, vanno ricercate al di fuori del commercio. “Perché anche queste voci, per non parlare di quelle legate al problema energetico, influiscono sul paniere“ conclude Maddaloni. Punti di vista che non cancellano la realtà di un tasso annuo d`inflazione che per alcuni prodotti – compresa la pasta – è a due cifre. “Se anche l`Istat, che tende in genere a sottostimare gli aumenti, certifica tali incrementi dei prezzi – avverte il Codacons – vuol dire che la situazione è realmente grave. E si concretizzerà – a Napoli come in altre città – in una vera stangata per le famiglie: mille euro in più all`anno“.
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