11 Gennaio 2002

Inflazione, per l´euro si rischia lo 0,7%

L´ISTAT FA I CONTI SUGLI ARROTONDAMENTI E I CONSUMATORI CHIEDONO DI INCONTRARE IL MINISTRO DELLE ATTIVITA´PRODUTTIVE MARZANO

Inflazione, per l´euro si rischia lo 0,7%

Paura dei falsi? Chiamate il 117

Allarme dall´Istat: un suo studio preliminare rivela che l´impatto del «changeover» sull´inflazione non sarà piccolo, collocandosi probabilmente attorno allo 0,7%. Colpa degli arrotondamenti all´insù dei prezzi in lire. Per ora si tratta di una stima, che attende verifica; tuttavia il dato è preoccupante, perché smentirebbe l´ottimismo del ministro delle Attività produttive Antonio Marzano, secondo cui nel complesso non ci sarà un grande effetto-conversione sui prezzi. L`Istituto nazionale di statistica disegna per l´euro-ripercussione sui prezzi un´ampia forbice. L´ipotesi peggiore è un contributo all´inflazione pari all´1%, la migliore (considerata però di scuola) prefigura un calo dello 0,9% se tutti, ma proprio tutti i prezzi venissero arrotondati al ribasso. Lo scenario del +0,7% viene indicato come più verosimile. Secondo l´Istat, mentre nella grande distribuzione le spinte all´arrotondamento in su e in giù sono più o meno equivalenti, i dettaglianti hanno arrotondato all´insù in 9 casi su 10.

I CONSUMATORI. Le associazioni di consumatori chiedono un incontro col ministro Marzano «per una verifica dell`accordo sul mantenimento dei prezzi». Inoltre, Federconsumatori, Codacons, Adusbef e Adoc hanno concordato una strategia con Cgil, Cisl e Uil «per evitare danni ai cittadini, derivanti dai disservizi provocati da una sottovalutazione del problema da parte delle grandi aziende pubbliche e private». In una nota comune, le quattro sigle principali dei consumatori affermano anche di aver ricevuto notizia che alcune prefetture hanno allertato i Comitati provinciali dei prezzi contro gli «aumenti indiscriminati» decisi da alcuni operatori commerciali «approfittando del passaggio all`euro». Marzano ha accolto la proposta del Codancons di dare pubblicità agli esercizi che hanno arrotondato i prezzi al ribasso.

CONFSERVIZI. Le imprese di servizio, additate in questi giorni come cattivo esempio di arrotondamento selvaggio, hanno comunicato ieri tramite la loro associazione Confservizi che «la conversione in euro non comporta alcun problema di arrotondamenti nel settore dei servizi pubblici e quindi nessun aumento tariffario». Confservizi sottolinea che «questo discorso è valido per tutti i settori di pubblica utilità (igiene urbana, luce, gas, acqua) in virtù sia delle norme emanate dal Cipe, sia delle direttive dell`Autorità per l`energia elettrica e il gas». Le norme per le tariffe dei servizi impongono di usare nei calcoli almeno 5 o 6 decimali «e questo garantisce l`equivalenza dell`ammontare della bolletta».

TROPPE FILE. Non c´è solo il problema degli arrotondamenti. L`Adusbef denuncia che le code agli sportelli non si accorciano abbastanza in fretta: «Anche se nelle banche la situazione va migliorando, negli uffici postali i disagi restano. L`unico modo per superare il problema delle file alle Poste sarebbe rafforzare l`operatività degli sportelli, riassumendo i pensionati bancari e postali dell`ultimo anno».

BCE TRANQUILLA. Da Bruxelles si assiste a tutto questo con serenità. Eugenio Domingo Solans, componente del consiglio direttivo e del comitato esecutivo della Bce che monitorizza il changeover, «la concorrenza tra commercianti e la professionalità impediranno nel complesso significativi aumenti dei prezzi». La Banca centrale europea afferma che sono già in circolazione circa 8 miliardi di banconote in euro pari 47,6% del valore complessivo dei biglietti in circolazione. Dunque la massa monetaria in valuta comune sta per superare – forse oggi – quella delle divise nazionali.

MONTI: BENE TREMONTI. Sempre da Bruxelles Mario Monti giudica «chiara e opportuna» la presa di posizione del ministro dell`economia Giulio Tremonti in un`intervista pubblicata ieri dal Financial Times: «L`ho apprezzata – osserva il commissario Ue alla concorrenza – perché conferma l`importanza dell`euro e la necessità di rispettare le regole su cui si fonda. Un rispetto sul quale Tremonti appare seriamente impegnato».

MONETE FALSE. Il ministero dell`Economia invita chiunque venga in possesso di banconote e monete in euro di cui si sospetti l`autenticità a rivolgersi al numero telefonico 117 della Guardia di finanza.

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