Il governo la smetta di professare ottimismo e inverta la rotta. L`Intesa dei consumatori (Codacons, Adusbef, Federconsumatori e Adoc) commenta l`aumento dell`inflazione a settembre invitando l`esecutivo “a non sottovalutare il problema, perche` – si legge in una nota – quando si registra un aumento dei prezzi, anche di poco superiore a quello medio degli altri paesi dell`euro, ne soffre la crescita della nostra economia e diventiamo meno competitivi: l`inflazione al 2,6-2,7% significa riportare indietro di 18 mesi le lancette dell`orologio del paese e scaricare la crisi sulle famiglie piu` indigenti“. Per l`Intesa, quindi, “solo con una severa autocritica e una pubblica ammissione di responsabilita` il governo potrebbe invertire una tendenza disastrosa per le tasche delle famiglie“; inoltre e` necessario, secondo i consumatori, “rivedere le cifre del Dpef e aumentare almeno al 2% il tasso programmato di inflazione“.

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