13 Agosto 2009

Inflazione, a luglio è calma piatta

 Fermo l’indice di crescita dei prezzi Aumentano solo le spese estive

Solo un anno fa, a luglio 2008, l’inflazione era pari al +4,1% su base annua. Ora, certifica l’Istat, sul fronte dei prezzi al consumo è calma piatta: a luglio 2009 il tasso di inflazione è stato pari a zero: nessuna variazione né rispetto a un anno fa, né rispetto a giugno 2009. In Europa i prezzi scendono anche di più: in Francia l’indice armonizzato ha segnato -0,8%, mentre il Governatore della Banca d’Inghilterra prevede che l’inflazione nel Regno Unito nei prossimi tre anni resterà sotto il 2%. In Italia, se l’inflazione continuasse a registrare lo stesso livello toccato a luglio, a fine anno avremmo un tasso del +0,7%. Il saggio relativo ai prodotti acquistati più di frequente, quelli della spesa di tutti i giorni, cala addirittura dello 0,3% annuo. E a dare un contributo importante all’azzeramento dell’inflazione ci pensano soprattutto i beni energetici: la benzina, in particolare, cala dell’1,1% rispetto a giugno e del 16,3% rispetto a un anno fa. In flessione anche il prezzo del gasolio: -0,3% su base mensile, -28,4% rispetto a luglio 2008. Rallenta anche l’andamento dei prezzi degli alimentari. In controtendenza, però, tutte le spese e i servizi tipici della stagione estiva: rispetto al luglio dell’anno scorso, infatti, aumentano gli affitti (+3,4%), le tariffe degli stabilimenti balneari (+4,3%), i trasporti marittimi (+8,8%) e quelli ferroviari (+6%). Va meglio solo per i prezzi dei trasporti aerei (-18,4%) e dei pacchetti-vacanza tutto compreso, che diminuiscono dell’1,3% rispetto al luglio di un anno fa. In tredici capoluoghi regionali è stata registrata un’inflazione negativa, e dunque i prezzi sono calati rispetto a luglio 2008: in cima alla lista ci sono Aosta e Milano (-1%), Trento (-0,8%), Venezia, Bologna, Firenze e Cagliari (per tutte -0,6%). A giugno le città con tassi di inflazione negativa erano state solo quattro. Inflazione superiore alla media nazionale, invece, per Napoli (+1,6%), Reggio Calabria (+1,4%) e Trieste (+0,9%). I consumatori considerano il dato diffuso dall’Istat «positivo per il potere d’acquisto di salari e pensioni», ma restano preoccupati perchè un’inflazione così bassa «conferma la recessione in atto».  A sottolinearlo è il Codacons, che ritiene «indispensabile da parte del Governo evitare aumenti speculativi e tenere sotto controllo tariffe e carburanti». Più preoccupati Adusbef e Federconsumatori, che parlano di «un vero e proprio segnale d’allarme dovuto al drammatico calo dei consumi».

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