Inferno in metropolitana: 50 gradi
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fonte:
- La Stampa
ROMA Fine settimana bollente, con 40 gradi nelle città e l’ umidità a peggiorare la sensazionedi afa, anche di notte. Tre le vittime, a Verona, Brescia e Ancona. E ci si mette anche l’ allarme ozono. I meteorologi allertano gli italiani anche se in molti già se ne erano accorti. Soprattutto a Roma dove è stato un venerdì di passione, con temperatura percepita di 43 gradi, soprattutto per chi ha dovuto prendere la metropolitana. Un’ esperienza a cinquanta gradi, come denuncia l’ Adoc che ha ricevuto molte segnalazione di cittadini saliti sulla Metro B, senza aria condizionata. Per molti di loro chiuse le porte dei vagoni si sono aperte quelle del pronto soccorso. «Non basta distribuire bottigliette d’ acqua alla stazione, una scena da Paese del terzo mondo, occorre ammodernare tutto il parco vetture e le stazioni, dotandole entrambe di aria condizionata», spiega Carlo Pileri, presidente dell’ Adoc. «Soprattutto le fasce più deboli, come anziani, bambini e donne in gravidanza sono in difficoltà». «Non è possibile, continua, far viaggiare milioni di cittadini su dei forni ambulanti, è inaccettabile e pericoloso. Purtroppo la metro è una scelta obbligata per molti romani e turisti in visita nella Capitale, soprattutto perché l’ alternativa taxi è solo per i più agiati, considerando i costi attuali e futuri». L’ Adoc sta adesso valutando, insieme ai suoi legali, la possibilità di intentare cause di risarcimento dei danni subiti durante il percorso effettuato in metropolitana. Scene di estiva disperazione, con turisti in shorts increduli dopo essere scesi dai vagoni infernali, condizioni da terzo mondo. E non li placa certo la bottigliette d’ acqua che il Comune gli offre. Impiegati zuppi di sudore, «con le camicie da strizzare», dice Isabella, impiegata. «Mai più in metro, meglio a piedi». E sono in tanti a scendere prima della fermata stabilita. Il Codacons avverte: «Se la situazione non migliorerà chiederemo alle autorità competenti di sospendere interamente il servizio metropolitano sulla linea B, o di limitare i collegamenti alle sole carrozze dotate di condizionatori, essendo la salute dei viaggiatori un interesse primario da difendere». Unica via di salvezza, soprattutto per anziani e bambini, l’ ombra dei parchi o l’ aria condizionata, anche se l’ abuso di energia elettrica ha mandato in tilt le centraline a Milano dove ieri è stata una giornata di black out (è stato registrato il maggior carico della settimana con punte superiori ai 1500 megawatt). Più di 4 mila famiglie senza luce. Ma il caldo ha anche fatto tre vittime: a Verona, Ancona e Brescia. A Verona un agricoltore è stato stroncata da un infarto mentre era nei campi, un operaio che era con lui è ricoverato in coma. Ad Ancona invece non è servito neanche il fresco dei condizionatori del supermercato dove un anziano è morto mentre faceva la spesa. Infine un camionista di Rovigo si trovava a Chiari ne bresciano, ha telefonato a il datore di lavoro dicendo che si sentiva male, ed è morto.
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