Industria, bene i ricavi Ma gli ordini sono in calo
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fonte:
- Giornale di Brescia
ROMAL’ industria italiana lancia segnali contrastanti, con il fatturato che continua a correre e gli ordinativi che, invece, segnano una brusca frenata. Segno di una ripresa che ha ancora il fiato corto. L’ Istat, infatti, registra in aprile un giro d’ affari in crescita dell’ 1,5% rispetto a marzo e del 14,2% su base annua, il rialzo tendenziale più forte da quasi un anno. Una performance, peraltro, in linea con il balzo messo a segno dalla produzione nello stesso mese. Invece le commesse, che fungono anche da indice anticipatore dell’ andamento industriale, scendono del 6,4%, il dato peggiore dall’ agosto del 2009. E, anche a livello tendenziale, rallentano (+5,8%), dopo una serie di aumenti a doppia cifra. Ad aprile è venuto a mancare l’ aiuto dei mercati esteri, che da volàno si sono trasformati in zavorra, almeno per gli ordini. Basti pensare che la domanda oltre confine è scivolata del 12,1% in un solo mese. Il fatturato mostra, quindi, buona salute, con il rialzo mensile trainato dal mercato nazionale (+1,7%), mentre il forte aumento annuo continua a beneficiare del made in Italy (+15,5%). Guardando ai macro settori economici, l’ Istituto di statistica rileva, a confronto con aprile 2010, un boom per l’ energia (+29,9%), in forte crescita risultano anche i beni intermedi (+16,2%), mentre vanno male le vendite di beni durevoli, che includono elettrodomestici, auto, mobili. In particolare, segna una vera e propria impennata la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+30,1%). Passando agli ordinativi, l’ Istat certifica un contraccolpo congiunturale, dopo il rialzo di marzo. Le commesse bruciano il vantaggio conquistato il mese precedente e la flessione rischia di mettere una sorta di ipoteca su maggio, indicando una contrazione delle richieste che muovono l’ attività produttiva. D’ altra parte, le aspettative per maggio non sono delle migliori: il Centro Studi di Confindustria la scorsa settimana aveva parlato di un nuovo stop della produzione, con un incremento mensile praticamente impercettibile (+0,1%). Tornando ad aprile, su base annua non mancano decisi rialzi, dai prodotti chimici alla metallurgia, mentre registra un marcato calo la fabbricazione di computer (-19,1%). Nonostante quest’ ultima frenata, l’ Istituto di statistica fa notare che il risultato congiunturale ottenuto dalle commesse negli ultimi tre mesi si mantiene positivo (+6,7%). Le cifre dell’ Istat preoccupano, però, consumatori e lavoratori. Il Codacons denuncia lo stallo della domanda, mentre per la Cisl «non è più possibile pensare a una ripresa economica spontanea», e secondo l’ Ugl si tratta di numeri che confermano un recupero «instabile». Il ministro della Pubblica amministrazione e innovazione, Renato Brunetta, invece, parla di una possibile uscita dell’ Italia dalla crisi e sottolinea come, «al di là dei dati congiunturali, il trend sia positivo», anche se pone l’ attenzione sul rischio «regressione». Intanto, per restare sul fronte statistico, Eurostat fa sapere che il costo orario del lavoro nella zona euro è aumentato del 2,6% nei primi tre mesi del 2011 (+2,7% nell’ intera Unione europea).
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