11 Novembre 2010

Industria, -2,1% la produzione in settembre

ROMA A settembre battuta d’ arresto per l’ industria: rispetto ad agosto la produzione segna il primo calo (-2,1%) da inizio anno, un ribasso così non si registrava da marzo 2009. A confronto con settembre 2009, il dato rimane positivo (+4,1%) A livello congiunturale soffrono tutti i principali raggruppamenti: beni strumentali (-3,7), energia (-2,6), beni intermedi e di consumo (-1,8). Tra questi ultimi l’ Isat segna -6,6% per i durevoli, ovvero elettrodomestici, tv, mobili, gioielli, scooter e altri mezzi di trasporto. Sul piano tendenziale, guardando ai singoli settori, i ribassi maggiori sono stati registrati per la fabbricazione di coke (-2,8%) e di computer e prodotti d’ elettronica (-2,5). Particolarmente male il comparto autoveicoli: -8,3%. Il rallentamento era atteso, dopo la serie di rialzi, ma i dati Istat hanno superato le stime. La caduta mensile ha «annullato l’ incremento di agosto e riportato l’ attività a livelli di poco inferiori ai valori di luglio (dati destagionalizzati)», fa notare il Csc, Centro studi di Confindustria. Sempre per il Csc la deludente performance di settembre dovrebbe essere controbilanciata a ottobre: con un segno positivo in recupero dello 0,9% su settembre. Anche se si parla sempre di livelli inferiori rispetto ai picchi pre crisi (aprile 2008) di oltre il 17%. E, sopratutto, «il recupero nell’ ultima parte dell’ anno si delinea più lento, dopo il +1,3 nel terzo trimestre (+2,1 nel secondo). In ottobre la variazione acquisita è nulla». Sulla stessa linea l’ Isae, per il quale ci sarà «un recupero parziale a ottobre e novembre e una sostanziale stazionarietà a dicembre». Anche negli altri grandi Paesi europei, come Germania e Francia, a settembre si è registrata una tendenza al rallentamento (-0,8% Berlino, +0,1 Parigi). Le parti sociali commentano preoccupate l’ andamento della produzione di settembre. La frenata incide anche sul pil, per il quale sono attese venerdì le stime, relative al terzo trimestre. Secondo la Cgil i dati dimostrano «l’ assenza di politiche adeguate da parte del governo», e la necessità di affrontare «il problema vero della produttività di sistema». Sullo stesso fronte Cisl e Uil: in particolare, per la Cisl è «indispensabile un sostegno efficace alla struttura produttiva nazionale e l’ avvio di un progetto comune fra governo centrale, amministrazioni locali e parti sociali». Allarmati anche i consumatori. Il Codacons denuncia l’ insuccesso degli incentivi. Da registrare anche l’ intervento dell’ ex premier Romano Prodi: «Finchè non siamo in grado di attivare investimenti stranieri, saremo dei poveracci».
 

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