“Indizi di reato nel prezzo della benzina”
-
fonte:
- La Stampa
Un magistrato di Varese: devono indagare le procure di Roma e Milano Il prezzo è giusto? Se avete mai avuto il dubbio che i petrolieri vi freghino accordandosi sui prezzi dei carburanti da ieri avete anche un giudice dalla vostra parte. Il gip di Varese Giuseppe Battarino ha confermato che «è possibile siano stati commessi dei reati» sulla formazione del prezzo della benzina e del gasolio in Italia, precisando però che il tribunale di Varese non è competente sulla questione; il giudice ha sottolineato che «devono indagare le procure di Roma e Milano», perché gli eventuali reati di truffa aggravata e aggiotaggio potrebbero essere stati commessi «non alla pompa ma nelle sedi dei consigli di amministrazione delle società». Di conseguenza il pm Massimo Politi, titolare dell’ indagine avviata dopo un esposto dell’ associazione di consumatori Codacons, ha trasmesso gli atti alle procure competenti. Nella sua indagine, aperta nel marzo 2012, il tribunale di Varese ha già acquisito una serie di documenti sui listini della benzina e del gasolio, fra cui i contratti di acquisto e vendita di carburanti delle compagnie petrolifere sia sul fronte nazionale sia su quello internazionale). «Adesso – dice il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – le procure di Roma e Milano – dovranno aprire analoghe inchieste, procedendo al sequestro di tutti necessari. Così la magistratura potrà fare le pulci ai contratti delle compagnie petrolifere e scoprire le cause della doppia velocità dei listini dei carburanti», veloci nell’ adeguarsi ai rincari del petrolio e lenti a uniformarsi ai ribassi. «Potranno verificare dove si annidano quelle speculazioni che rendono i prezzi italiani di benzina e gasolio più elevati rispetto alla media europea». C’ è un risvolto anche per il consumatore: il Codacons lancia una «class action» sui prezzi dei carburanti, cui possono aderire «oltre 34 milioni di automobilisti italiani». «Tutti quelli – afferma il Codacons che negli ultimi 5 anni hanno fatto rifornimento di carburante nei distributori delle compagnie petrolifere citate dal gip di Varese possono costituirsi parte offesa nel procedimento e avviare l’ iter per ottenere un risarcimento in quanto soggetti danneggiati da reato. Questo perché – sostiene l’ associazione – una volta dimostrata l’ alterazione dei listini e l’ esistenza di speculazioni per a mantenere alti i prezzi, chiunque sia in grado di provare i rifornimenti potrà chiedere un risarcimento per il danno economico subìto». Il Codacons lancia una class action per far rimborsare gli automobilisti.
luigi grassia
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- ECONOMIA & FINANZA
-
Tags: automobilisti, Benzina, carburanti, reato