21 Settembre 2007

Indagini su possibili intese restrittive nel mercato dei testi adottati.

Indagini su possibili intese restrittive nel mercato dei testi adottati.
Fioroni: intervento importante.
Le case editrici: accuse infondate
Caro libri scolastici: l`Antitrust apre un`inchiesta sugli editori

Accordi tra le case editrici sui prezzi dei libri scolastici? Per ora si tratta solo di un sospetto, ma l`Antitrust vuole vederci chiaro e il 13 settembre ha avviato un`istruttoria nei confronti dell`Associazione italiana editori (Aie) per indagare su “possibili intese restrittive della concorrenza nel mercato dell`editoria scolastica“. Vale a dire per appurare se possa essere stato creato un cartello violando le regole della concorrenza. Soddisfatti governo e ministro Giuseppe Fioroni, gli editori si difendono: “Accuse infondate“. Le prime ispezioni sono scattate già mercoledì e hanno visto in azione, accanto ai funzionari dell`Antitrust, il nucleo speciale Tutela dei Mercati della Guardia di Finanza. Prendono così forma le richieste delle associazioni dei consumatori che alla vigilia del nuovo anno scolastico, avevano denunciato ingiustificati rincari. In particolare l`Antitrust aveva ricevuto le segnalazioni di Altroconsumo che evidenziavano l`aumento, sistematico negli ultimi anni e in alcuni casi superiore al 10%, del prezzo di copertina dei testi della scuola secondaria. Secondo l`Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, l`assetto del settore, caratterizzato da imprese con quote di mercato stabili nel tempo, potrebbe essere determinato anche da “comportamenti – si legge in una nota – volti ad alterare il normale gioco competitivo“. E in questo contesto l`Aie, “mettendo a disposizione di tutti gli operatori, attraverso i propri database, informazioni dettagliate sulle tipologie di libri e le condizioni di prezzo degli stessi“ potrebbe “aver agevolato il coordinamento delle politiche commerciali e distributive degli editori“. In sostanza, in quanto associazione di imprese, potrebbe aver rivolto alle proprie associate “indirizzi sui comportamenti di mercato“ suscettibili “di configurare intese restrittive della concorrenza“. Pronta la replica dell`Aie. “Siamo sereni – dichiara il presidente Federico Motta – le accuse nei nostri confronti sono prive di fondamento. Stiamo comunque collaborando con l`Antitrust“. Intanto il Governo sottolinea l`opportunità dell`iniziativa e il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni parla di “intervento importante e utile“ perchè “vigilare sulla trasparenza del mercato è anche un modo per garantire il diritto allo studio“. Esultano poi i consumatori. “Non deve essere più tollerato – dicono Adusbef e Federconsumatori – il giochetto di rendere obsolescenti ed inutilizzabili testi scolastici validi, con il semplice cambio di copertina, capitoli o paragrafi, aumentando il prezzo del 5-6% sull`anno precedente“. E il Codacons si augura che vengano punite “eventuali speculazioni o cartelli“. Soddisfatti anche i sindacati della scuola che però chiedono ora alla politica di fare la sua parte. Il segretario della Cgil Scuola, Enrico Panini, sottolinea la necassità di politiche per salvaguardare il diritto allo studio e sostenere le famiglie indigenti. E per Francesco Scrima, della Cisl Scuola, serve una legge “che imponga prezzi bloccati e controllati“. Plauso senza riserve, invece, dal Sil, il sindacato dei librai della Confesercenti: “Finalmente l`indice viene puntato nella giusta direzione. La responsabilità degli aumenti è da ricercare a monte, non a valle“. m.v.

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