Indagare aziende ed enti pubblici per concorso in omicidio
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fonte:
- Il Quotidiano del Sud
MILANO- Il Codacons ha annunciato un esposto a 104 Procure di tutta Italia a seguito dei morti sul lavoro registrati nelle ultime ore nel nostro paese. «Si tratta di una vera e propria emergenza che impone un intervento della magistratura – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi – È necessario capire se gli organi competenti abbiano posto in essere tutti i provvedimenti per limitare quella che sembra essere una strage, con una mortalità che, purtroppo, aumenta giorno dopo giorno». «Per tale motivo – precisa Rienzi – presenteremo domani (oggi ndr) un esposto a 104 Procure chiedendo di compiere tutte le indagini necessarie al fine di accertare il rispetto delle norme di sicurezza all’interno dei cantieri ubicati sul territorio, quali attività abbiano compiuto enti come Inail o Asl al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori o se siano prospettabili negligenze od omissioni idonee a configurare responsabilità penali per tutti quei soggetti pubblici e privati, organi e autorità preposte a controlli, verifiche e rispetto delle norme di sicurezza, sotto il profilo dei reati di cui all’art. 328 c.p. (Rifiuto di atti d’ufficio) oltre ai reati di omesso controllo e vigilanza, concorso in omicidio, e sulla base dell’art. 40 del codice penale che afferma: “Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”». Intanto, mentre Codacons ha annunciato un esposto a 104 Procure di tutta Italia, Assosistema, dice che «mai come ora è urgente adeguare i criteri di selezione dei Dispositivi di protezione individuali (Dpi). «Gli incidenti sul lavoro di questi giorni stanno facendo emergere la necessità di ripensare l’intero sistema della sicurezza sul lavoro a seguito delle drammatiche notizie che stiamo leggendo e in vista delle misure che il Premier Draghi ha annunciato per la prossima settimana». Ad affermarlo in una nota è Claudio Galbiati, Presidente della sezione Safety di Assosistema Confindustria che rappresenta i produttori e distributori dei Dpi. «Ho seguito con grande interesse l’incontro tra Governo e sindacati su un tema di estrema attualità come la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro – continua Galbiati – All’interno di un dialogo costruttivo, è bene però che si proceda anche con un adeguamento delle normative nazionali in materia. Mi riferisco, in particolare, alla necessità di aggiornare il contenuto del decreto relativo ai criteri per l’individuazione e l’uso dei dispositivi di protezione individuale che risale al 2001 (Dm 2 maggio 2001). Tale provvedimento, attualmente in vigore, necessita di una revisione, poiché contiene al suo interno normative tecniche obsolete ed ampiamente superate, alcune ferme alle edizioni del 1990-93».
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