Inchiesta agenzie funebri. Codacons. Racket caro estinto porta ad aggravio costi del 30% sugli utenti
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- Agenpress
Agenpress – I cartelli di pompe funebri smantellati dai Carabinieri di Bologna rappresentano una goccia nel mare, perché il fenomeno del racket del caro-estinto è ancora diffusissimo negli ospedali italiani. Lo denuncia il Codacons, che da anni lancia l’allarme sui rapporti illegali tra infermieri, personale delle camere mortuarie e imprese funebri.
“Il business dei funerali raggiunge in Italia quota 3,5 miliardi di euro annui e vede attive nel nostro paese più di 5 mila imprese funebri – spiega il presidente Carlo Rienzi – Un giro d’affari enorme che fa gola a soggetti senza scrupoli, avvoltoi pronti a pagare profumatamente infermieri e medici per avere in tempo reale i nominativi dei deceduti, così da avvicinare i parenti del defunto e sfruttare la loro situazione di sofferenza e confusione, offrendo servizi funebri a tariffe maggiorate rispetto ai prezzi di mercato. In base ai calcoli del Codacons, infatti, i funerali con tangente incorporata costano mediamente il 30% in più rispetto ai costi medi dei servizi funebri”.
Il Codacons chiede dunque di estendere i controlli in tutti gli ospedali italiani, al fine di stroncare le collusioni tra pompe funebri, infermieri e camere mortuarie, e invita i parenti dei defunti a non accettare mai l’offerta di agenzie che si presentano e offrono servizi senza essere state esplicitamente chiamate. Anche in queste situazioni drammatiche occorre avere il sangue freddo di dire un ‘no’ deciso.
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