2 Dicembre 2013

INCENDIO FABBRICA PRATO: ESPOSTO CODACONS PER CONCORSO IN STRAGE CONTRO INAIL, COMUNE E ISPETTORATO DEL LAVORO

INCENDIO FABBRICA PRATO: ESPOSTO CODACONS PER CONCORSO IN STRAGE CONTRO INAIL, COMUNE E ISPETTORATO DEL LAVORO

L’ASSOCIAZIONE GIA’ A SUO TEMPO DENUNCIO’ I RISCHI CONNESSI ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI CONTROLLI SUI LUOGHI DI LAVORO

Il Codacons presenta oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Prato in merito all’incendio scoppiato in una fabbrica tessile della città, costato la vita a 7 lavoratori. Con tale esposto l’associazione chiede di accertare le responsabilità del Sindaco di Prato, dell’Inail e dell’Ispettorato del Lavoro relativamente a controlli, verifiche e rispetto delle norme di sicurezza.
Secondo il comandante della polizia municipale Pasquinelli la ditta andata a fuoco non era mai stata controllata – spiega l’associazione nella denuncia – Quello che è accaduto a Prato sono in molti a definirla una strage annunciata, e a confermarlo anche le dichiarazioni dell’assessore alla sicurezza del Comune di Prato Aldo Milone: “Avevamo denunciato da tempo la pericolosità di questa situazione” .
La legge 30 luglio 2010, n. 122 prevede l’attribuzione all’INAIL delle funzioni già svolte dall’ISPESL in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, sicurezza sul lavoro nonché di promozione e tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro, attraverso verifiche a campione e ispezioni e controlli nelle industrie a rischio di incidente rilevante connesso a determinate attività.
Il Codacons ha dunque chiesto alla Procura di “verificare se la  struttura fosse a norma sotto tutti gli aspetti di legge, e  quali attività abbiano compiuto l’Inail al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori o se fossero prospettabili negligenze od omissioni idonee a configurare responsabilità penali per INAIL nonché a carico DELL’ISPETTORATO DEL LAVORO E DEL SINDACO DI PRATO e di  tutti quei soggetti, organi e autorità preposte a controlli, verifiche e rispetto delle norme di sicurezza sotto il profilo dei reati di Rifiuto di atti d’ufficio e Omissione, oltre ai reati di omesso controllo e vigilanza, concorso in strage, concorso in omicidio plurimo, omicidio con dolo eventuale , e sulla base dell’art. 40 del codice penale che afferma: “Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.
Già nel 2010 il Codacons aveva denunciato i rischi connessi alla soppressione dell’Ispesl (l’istituto incaricato dei controlli sui luoghi di lavoro) e al suo accorpamento all’Inail, presentando ricorso al Tar del Lazio e segnalando come la misura voluta dall’allora Ministro Tremonti avrebbe avuto effetti negativi sul fronte della sicurezza per i lavoratori.

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