6 Dicembre 2010

In treno tra ritardi e disservizi

Beh, i ritardi ci sono. I pendolari li segnalano continuamente. I treni spariscono, nemmeno fossero sotto incantesimo. Li attendi per andare al lavoro, e loro non ci sono più. Treno soppresso. Perché? Mica te lo dicono. Poi ci sono i ritardi che ti fanno saltare le coincidenze per andare al lavoro. Poi ci sono ore strane, dove tutti i treni sono in orario. Gli orari dei treni sono un enigma. Andiamo a caso alla stazione ferroviaria, un qualunque giorno di vento e pioggia, in un’ ora obliqua, fra le 13 e le 15, pomeriggio di un giorno feriale di freddo. Intanto, maligni, diamo un’ occhiata alla stazione. Con la pioggia spuntano i venditori senegalesi o bengalesi di ombrelli. Ce n’ è uno, un po’ spaurito, all’ ingresso. Dallo sguardo smarrito sono anche due clochard. Biglietteria: 7 sportelli, 3 aperti, 20 persone in coda per fare il biglietto. Il display al primo binario annuncia un ritardo, ma sono solo 5 minuti: il Regionale 11013 per Venezia. I «cessi» sono relativamente puliti, il tanfo è come l’ aria, non lo cancelli. Sono vecchi: ruggine, carta per terra, un paio di cicche. Ai binari 5 e 7 si muovono un paio di scavatrici. Lavori in corso. La stazione di Mestre sarà ridisegnata un giorno (quando?), perché fa parte di Grandi Stazioni SpA. I marciapiedi sono puliti. I piccioni beccano la trachite in cerca d’ invisibili briciole, hanno fame. E’ in orario il Regionale 2212 da Trieste. Sui marciapiedi però ci sono degli incavi pieni d’ acqua. Al binario 4 arriva l’ Eurostar City Freccia Bianca 9726 per Milano Centrale delle 14.02 in perfetto orario. Ha 5 minuti di ritardo invece la Freccia Bianca da Milano 9715 delle 14 al binario 3. Al binario 2 il Regionale 2454 delle 14.16 per Trieste via Udine viene aggredito: saranno almeno in 200 a salire. Al binario 3 arriva un altro Eurostar, da Roma Termini, quello delle 14.23. Sarà in ritardo, sogghigna il maligno. Macché: è in anticipo di 5 minuti. Un salto nella hall: sempre 3 sportelli aperti in biglietteria, 2 persone in coda. Un altro paesaggio ferroviario lo raccontano i pendolari. Alle 7 del mattino i ritardi sono la norma. Luciano Ferro, del Codacons, lo conoscono tutti. E’ un po’ il Don Chisciotte di chi il treno lo deve agguantare. Ferro abita a Quarto d’ Altino: «Ritardi? La media 15-20 minuti, che arrivino da Trieste o da Portogruaro cambia poco. Le stazioni? Un disastro. Le Ferrovie le hanno abbandonate, e non ci sono neanche le macchinette per i biglietti. Così sali e il capotreno ti mangia vivo, la multa la devi pagare. La stazione di Quarto d’ Altino l’ hanno inaugurata nuova nel 2002 e hanno detto: faremo le pensiline nuove. Le stiamo ancora attendendo. I sedili? Indovina di quale colore sono: da verdi diventano gialli, da blu marroni. Secondo te quanti bacilli ci sono?». Sabato 4 dicembre: il Regionale da Quarto d’ Altino in arrivo a Venezia alle 15.52 soppresso; quello delle 16.04 per Portogruaro annunciato con 50 minuti di ritardo in partenza. Buon viaggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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