In marzo inflazione ferma al 2,5%
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fonte:
- Messaggero Veneto
I dati diffusi ieri dall?Istituto centrale di statistica smentiscono le previsioni delle città campione
In marzo inflazione ferma al 2,5%
Alcuni analisti sostengono che in aprile il carovita scenderà. Accuse dei consumatori
ROMA ? Inflazione ferma a marzo al 2,5% con una crescita mensile dei prezzi al consumo dello 0,1%. Il dato diffuso ieri dall?Istat non risponde alle anticipazioni delle città campione che avevano indicato una crescita dell?inflazione al 2,6%. Il dato preliminare di marzo, hanno spiegato all` Istat, è riferito al 77% delle città e all?84% della popolazione.
L?indice armonizzato ha registrato nel mese di marzo una variazione dello 0,9% rispetto al mese precedente e del 2,5% rispetto allo stesso mese dell` anno precedente.
L?aumento congiunturale più marcato a marzo è stato registrato nel settore degli alberghi, ristoranti e pubblici esercizi, dove i prezzi sono aumentati dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 4,5% rispetto al corrispondente mese dell anno precedente. Rincari anche nel settore trasporti, che hanno visto salire i prezzi dello 0,3% su base congiunturale e del +1,4% su base tendenziale. In controtendenza, invece, le spese per abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,2% sul mese precedente e -0,2% rispetto al corrispondente mese dell?anno scorso) e comunicazioni (-0,1% congiunturale e -1,7% tendenziale).
Adesso è convinzione di alcuni analisti che dal mese prossimo i prezzi imbocchino la via della discesa. Se servizi e trasporti hanno contribuito a far rialzare i prezzi, il dato di marzo, spiega Donato Berardi di Ref.Irs porta con sè anche delle buone notizie. Come del resto ci si aspettava, infatti, un contributo favorevole al contenimento del carovita è arrivato soprattutto dal capitolo abitazione, acqua, elettricità e combustibili. E piuttosto confortante è anche ciò che sta accadendo sul fronte degli alimentari. «Il rallentamento dei prezzi degli alimentari (+0,1% a marzo) ? spiega infatti Berardi ? indica che sta finalmente iniziando a rientrare l`effetto dei rincari dell?ortofrutta». E dovrebbe essere anche grazie a ciò, aggiunge, che «ad aprile avremo un ribasso sostanzioso dei prezzi, con l?inflazione che potrebbe addirittura scendere intorno al 2,2-2,3%». Sempre che il prezzo del petrolio resti intorno ai 24 dollari a barile, quindi, gli analisti confidano che nel 2002 si possa arrivare ad avere un tasso di inflazione annua contenuta al 2,1%.
Intanto le associazioni dei consumatori puntano il dito contro i commercianti per l`aumento dei prezzi e gli arrotondamenti legati all?arrivo dell`euro. Secondo l`Adusbef, i dati sull`inflazione diffusi dall`Istat «hanno confermato che l`aumento più marcato del caro-vita è stato segnalato nel settore alberghi, ristoranti e pubblici esercizi, dove i prezzi sono aumentati a marzo dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 4,5% per cento in un anno». Rincara la dose il Codacons, secondo il quale «gli arrotondamenti legati all`euro effettuati dai commercianti impediranno al governo di raggiungere il tasso dell`1,7% previsto per 2002».
Il pericolo inflazione ? sottolinea il Codacons ? «continua ed è dimostrato dai dati che vedono a marzo un incremento dei prezzi dello 0,4% nel settore alberghi, ristoranti e pubblici esercizi, nonostante le rassicuranti affermazioni del presidente Confcommercio Billè». «I rappresentanti dei commercianti ? ammonisce il presidente dell`Adusbef, Elio Lannutti ? tendono a mistificare la realtà e ad ingannare i consumatori, ma sono gli stessi dati Istat e quelli Eurostat a smentirli e a confermare i dati delle associazioni consumatori forniti il 7 gennaio scorso».
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