In Italia 90 mila auto pubbliche il 30% è blu, pesa il caro benzina
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fonte:
- la Repubblica
ROMA – Sono il simbolo per eccellenza dell´italico potere: chi viaggia in auto blu conta davvero. E´ per questo che tutti le vorrebbero ed è per questo che è molto difficile sapere quante effettivamente siano. Prima di verificare se l´uso fatto è corretto – la cronaca più volte ha raccontato di shopping in centro fatti dalle mogli dei titolari o di utilizzi non proprio istituzionali da parte dei «potenti» stessi – Renato Brunetta, ministro della Funzione Pubblica, vuole contarle. Perché costano tanto e bisogna tagliare le spese. Sono anni che i tentativi fatti vengono più o meno dribblati dagli interessati: poco più di un mese fa è stato inviato un questionario e circa un quarto delle amministrazioni (il 26 per cento, ma «popolate» dal 41 per cento dei dipendenti pubblici) hanno risposto. E il ministero, elaborando le cifre reali, ha fornito la prima stima ufficiale: fra le 10 mila vetture «blu-blu» (destinate ai politici, dal Capo dello Stato, ai ministri, a governatori e sindaci), le 20 mila «blu» e basta (utilizzati dai dirigenti statali o cosiddetti «alti papaveri») e 60 mila «grigie» (vetture di servizio), l´Italia viaggia a quota 90 mila. Sono molte, anzi moltissime se paragonate (secondo cifre fornite dai consumatori del Codacons) alla 44 mila della Spagna, alle 54 mila della Germania e alle 65 mila della Francia. Delle 90 mila stimate, 52 mila sono di effettiva proprietà dello Stato e 38 mila circa sono in affitto. Comunque sia, costano: per il solo carburante e bollo se ne vanno circa 3.300 euro l´anno a macchina (senza considerare lo stipendio dell´autista, la manutenzione, l´affitto o l´acquisto). Nel 2009 lo Stato, per tutto il suo parco macchine, ha speso 8 mila euro a testa per le blu-blu, 3 mila per le blu e 2 mila per le grigie. Brunetta fa notare che «il carburante e la spesa più pesante», ma oltre a tagliare vetture e pieni benzina, pensa di mettere sotto controllo anche l´utilizzo dei lampeggianti e delle palette agitate per farsi largo nel traffico. Due oggetti che «disturbano la popolazione – ha detto il ministro – sto cercando di fare chiarezza». Il taglio comunque, nelle sue intenzioni, dovrà salvaguardare soprattutto le auto di servizio. Poi – certo – prima di procedere, bisognerà convincere i tre quarti delle amministrazioni mancanti a rispondere al questionario ( c´è tempo fino a fine mese e i dirigenti che non lo faranno incorreranno in sanzioni pecuniarie legate alle valutazioni dei loro risultati). Ma fra le cifre già disponibili sono possibili paragoni: la provincia di Brescia, per esempio, ha una solo auto blu-blu, quella di Trapani quattro; il comune di Torino 17, quello di Potenza 3 (ma in compenso ha 20 auto blu, contro le 8 di Torino). Munite di auto di servizio sono anche la Federazione gioco squash (due, contro una sola per la Federazione scherma) e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini (cinque). L´Inps ne ha 40, l´Inail 20: poca cosa rispetto alle 70 dell´Università di Palermo. Quanto al ministero di Brunetta di blu-blu nel parcheggio di Palazzo Vidoni ve ne sono due: la sua e quella del sottosegretario Augello.
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