In fila alle Poste per 5 centesimi di conguaglio

Due lettere di cinque pagine inviate a distanza di una settimana una dall’ altra per richiedere il pagamento del conguaglio pari a cinque centesimi. Avete letto bene: cinque centesimi per «sistemare» la posizione con l’ Acea. È quanto accaduto a C. M., classe 1938, che a inizio dicembre si è visto recapitare due «ricche» missive dall’ azienda di elettricità ed acqua nelle quali gli si richiedeva il pagamento della somma irrisoria a titolo di conguaglio. Lui, ex dipendente delle Poste oggi in pensione, a pagare c’ è anche andato. E a proposito: ha anche un nome dietro le semplici iniziali. Ma preferisce restare nell’ anonimato per «paura» di ritorsioni. Pure. «È una cosa ridicola – sbotta, sarcastico -, però con questa crisi si attaccano a tutto». Così, a76 anni suonatie con le stampelle, è andato alla posta prima di Natale per saldare il suo «debito». Naturalmente pagando trecento volte l’ importo dovuto all’ Acea per le spese di invio. «Io sono anziano, non ci capisco niente di queste cose – aggiunge il pensionato – ma so no andato a pagare questo euro e mezzo perché temevo che mi avrebbero mandato un’ altra lettera con gli interessi da versare. Tutto questo è assurdo: ci hanno rimesso loro, tra carta e spese postali. Che poi, con l’ Acea io non ho più alcun contratto, essendo passato a Eni e avendo già pagato quattro bollette al nuovo fornitore». Del tutto simile alla storia dell’ anziano romano, lavicenda accaduta lo scorso settembre a Clara Calamai, una livornese alla quale spetta di diritto l’ oro per la bolletta più bassa della storia. Un centesimo, richiesto da Enel energia a titolo di conguaglio. Un calcolo di rettifica del consumo del gas nel periodo compreso tra febbraio e giugno del 2013 da pagare, pena solleciti e spese aggiuntive. Alla signora non è rimasto che pagare 1,30 euro (costo aggiuntivo perle spese) mentre dall’ ente in questione è arrivata pronta la spiegazione: «L’ autorità per l’ energia impone di fare il conguaglio. Le letture vengono fornite dai distributori e il sistema di fatturazione è computerizzato. Capita che saltino fuori somme come questa, che – chiariscono -possono essere accorpate alla bolletta successiva». «Di contro i conguagli da pagare possono raggiungere cifre esorbitanti e alcuni utenti dopo il cambio dell’ operatore si ritrovano a dover pagare migliaia di euro pena il distacco della corrente elettrica – spiega Giovanni Di Ascenzo, vicedirettore del Codacons -. Le bollette sono difficili da leggeree spesso, per disservizi nelle consegne dovuti ad un mondo dei recapiti sempre più eterogeneo, arrivano quando ormai si è morosi. Si è verificato che gli operatori privati abbiano portato con estremo ritardo le bollette dell’ Enel. Tutto il settore è complesso – aggiunge Di Ascenzo – e richiede uno sforzo da parte dell’ autorità, dei gestori e delle associazioni dei consumatori. Come Codacons, insieme ad altre associazioni dei consumatori, abbiamo aderito al progetto «Energia: diritti a VivaVoce».Un servizio concreto in favore del consumatore, che consiste nell’ attivazione di una rete di sportelli aperti al pubblico, informativi e di assistenza, di un call center con un numero verde gratuito (800 82 12 12), e di una serie di strumenti interattivi, come la pagina web del progetto www.energiadirittiavivavoce.it e l’ applicazione per i-OS4 eAndroid. «Ben con sapevolidell’ incomprensibilità dei tagliandi, anche noi di Codici abbiamo aderito alla rete di sportellipromossi dall’ Autorità per l’ energia, mentre continuiamo a lavorare sul fronte della bolletta 2.0, di più facile lettura e con poche e semplicivoci – spiega Luigi Gabriele, responsabile dei rapporti istituzionali di Codici-. I problemi ci sono, soprattutto dopo le liberalizzazioni di gas ed energia: pratiche commerciali scorrette, contratti truffa, hanno portato all’ incremento del contenzioso anche a causa di improvvisi passaggi da un operatore all’ altro all’ insaputa degli stessi utenti».

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