In coma legata alla barella: Umberto I, ospedale choc. Indaga la Procura
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- Affari Italiani
In coma legata alla barella: Umberto I, ospedale choc. Indaga la Procura
In stato comatoso da 4 giorni legata su una barella, alimentata solo con la fisiologica. Così è stata trovata una donna di 59 anni nel pronto soccorso del policlinico Umberto I, nel corso di un blitz effettuato dai senatori Ignazio Marino e Domenico Gramazio, rispettivamente presidente e membro della commissione di inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale.
“La donna si trova nella famosa ‘piazzetta’, un’area del pronto soccorso dove vengono sistemati i pazienti in attesa del ricovero – racconta Gramazio – Ci è stato detto che è stata legata per la sua incolumità, anche in considerazioni di crisi che la stessa ha avuto in passato. Riguardo all’alimentazione, ci è stato detto che dal momento che sta per essere trasferita, sarà il responsabile della nuova struttura a decidere sulla sua dieta”.
La Procura svolgerà accertamenti. Gli inquirenti esamineranno nelle prossime ore e in maniera approfondito il caso che molto probabilmente entrerà a far parte dell’inchiesta già aperta sui disservizi nei luoghi di primo ricorso degli ospedali capitolini. Proprio nell’ambito di questa inchiesta sono state svolte e, proseguiranno nei prossimi giorni, le acquisizioni di atti e documenti necessari per far luce sulla vicenda.
“Non è tollerabile che una donna in coma venga lasciata per quattro giorni in Pronto soccorso, vanno individuate le responsabilità precise di chi ha consentito questo scempio”. Ad affermarlo, in una nota, Giuseppe Scaramuzza, segretario regionale di Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato.
“Se da una parte vediamo che i pronto soccorso sono ingolfati da richieste inappropriate dei cittadini che non hanno alternative sul territorio, in questo caso appare evidente che c’è un problema di carenze organizzative e di posti letto, visto che la signora poteva essere assistita in maniera adeguata solo in un reparto cosiddetto di ‘alta intensità’. La triste novità è questa: che i Pronto soccorso sono diventati un reparto di degenza, a Roma più che mai – aggiunge – Chiediamo che la Regione convochi con urgenza un tavolo di confronto anche con le organizzazioni civiche e di tutela dei pazienti per valutare il da farsi e prendere decisioni immediate su una situazione ormai drammatica”.
“Chiediamo che la presidente Polverini venga con urgenza a riferire in Aula in merito alla situazione di sfascio della sanità del Lazio”. Lo dichiara, in una nota, Angelo Bonelli, presidente dei Verdi e Capogruppo in Regione Lazio. “E’ evidente che i piani di rientro della Sanità nel Lazio sono fatti tagliando i posti letto e i servizi essenziali alla persona, cose fondamentali che non si possono ridurre in nome del risparmio e di una presunta efficienza che poi si dimostra essere solo un disastro per la sanità nella nostra regione. La vicenda del Pronto Soccorso dell’Umberto I – conclude Bonelli -, è frutto dei tagli e di mala amministrazione, ci sono da valutare diverse responsabilità, a cominciare dal perché i pronto soccorso della Capitale siano in questa situazione disastrosa”.
Infine il Codacons: “Un episodio vergognoso che getta sconforto circa lo stato della sanità di Roma e Lazio”. Lo afferma in una nota il presidente Codacons, Carlo Rienzi.
“Non basta scaricare le responsabilità dell’accaduto sulla mancanza di posti letto – prosegue Rienzi – Siamo di fronte ad una violenza inaccettabile e ad una chiara lesione della dignità umana. Invitiamo i parenti della donna in coma, anche attraverso l’assistenza del Codacons, a chiedere i danni ai responsabili di tutto ciò: ospedale, Regione Lazio e Servizio Sanitario Nazionale. Riteniamo che simili episodi debbano essere puniti, e il danno subito dalla paziente e dai suoi familiari adeguatamente risarcito”, conclude il presidente Codacons.
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