IN COMA DOPO INTERVENTO AL SENO: STAZIONARIE CONDIZIONI DONNA
IL CODACONS RICHIEDE UN GIRO DI VITE SU STRUTTURE AUTORIZZATE E CONSENSO INFORMATO
Caserta. Gravissime le condizioni della donna ricoverata all’ospedale di Caserta dopo un intervento di mastoplastica additiva effettuato senza degenza in un centro privato casertano di chirurgia estetica ambulatoriale. Sul caso della donna sono in corso accertamenti da parte della magistratura ordinaria, del ministero della Salute e della commissione d’inchiesta della Camera dei Deputati sugli errori in campo sanitario.
Il Codacons, senza interferire con le inchieste in corso relative a questo singolo caso, denuncia come da anni abbia chiesto al ministero della Salute un giro di vite sull’abilitazione delle strutture autorizzate agli interventi estetici e regole più stringenti sulla corrispondenza tra il tipo di intervento ( in anestesia locale o generale? durata media dell’intervento? Possibili complicanze?), le caratteristiche della struttura (presenza di sala di rianimazione?) e l’equipe medica necessaria.
Agli interventi estetici, infatti, si ricorre con troppa leggerezza. Si tratta, invece, di operazioni vere e proprie con tutte le possibili complicanze connesse. Per questo dovrebbero essere effettuate solo in centri che garantiscono la massima sicurezza. Se, infatti, si verifica una complicanza, come un arresto cardiaco, è evidente che la gran parte delle cliniche private attualmente abilitate non sono in grado di fronteggiare questa emergenza, sia per mancanza delle apparecchiature necessarie che per l’assenza di medici con adeguata preparazione.
Ecco perché il Codacons chiede al ministero della Salute e alla commissione d’inchiesta della Camera dei Deputati sugli errori in campo sanitario le cose già chieste inutilmente fin dal 2007, a cominciare dal cambio delle regole sul consenso informato, considerato che molte donne si sottopongono ad interventi estetici senza conoscere le possibili complicanze:
- Giro di vite per l’abilitazione delle strutture e le modalità di intervento (equipe necessaria, anestesia locale o generale …).
- Consenso uguale. I medici devono informare adeguatamente i pazienti di tutte le possibili conseguenze impreviste e spesso irreparabili. Per questo il Codacons chiede che per ogni intervento o esame diagnostico invasivo ci sia un modello standardizzato di consenso informato uguale in tutta Italia, stabilito direttamente dall’Istituto Superiore di Sanità, autorizzato dal Ministero della Salute, in accordo con le diverse categorie interessate, compresi ovviamente medici e consumatori.
- Consegna consenso. Devono cambiare le modalità di consegna del consenso informato. Spesso viene consegnato al consumatore 10 minuti prima dell’intervento, rendendo la rinuncia praticamente impossibile. Il consenso sembra sempre più utilizzato dai medici per salvarsi da possibili ritorsioni legali che non per informare effettivamente il paziente consentendogli una libera e consapevole scelta.
- Obbligo di consulenza psicologica prima dell’intervento.
- Una indagine conoscitiva che consenta di sapere:
- Quante operazioni estetiche si fanno ogni anno in Italia e se questo dato è anomalo rispetto ad altre nazioni?
- In quale percentuale si verificano gravi complicanze?
- Quale è il business complessivo in questo settore?
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