27 Dicembre 2002

In calo il panettone e soprattutto il torrone

In calo il panettone e soprattutto il torrone, resistono le bollicine. Ma ci rifaremo a Capodanno

Meno carne e salmone e più pollo e verdure. Poco champagne, panettoni e pandori. E, mentre crolla il mito del torrone, sulle tavole italiane a Natale 2002 sembra aver prevalso l?austerity. Così come sotto l?albero dove quest? anno hanno trovato posto pochi pacchi preziosi per lasciare spazio ad un proliferare di piccoli pensieri, gadget e regalini, per lo più racimolati in negozi di coserie. Nonostante il mercato abbia attirato, con pubblicità accattivanti i consumatori, neanche l?amore per gli italiani verso i cellulari ha aiutato l? high-tech: i nuovi telefonini, padri dei futuri umts, non hanno fatto breccia, così come le macchine fotografiche di nuova generazione. Secondo i dati raccolti tra le associazioni dei consumatori e dei commercianti, neanche i viaggi avrebbero tirato in modo particolare: le mete esotiche, smentendo una tradizione che durava da anni, non avrebbero infatti – rileva il Codacons – registrato il tutto esaurito. Il bilancio complessivo del primo round di feste registrerebbe così, nel complesso, un «flop dello shopping» con un calo degli acquisti che i consumatori danno intorno al 20% rispetto all?anno scorso. Ma, come accade sempre in queste occasioni, inizia anche il balletto delle cifre ed i dati non sono tutti dello stesso segno. Mentre il Codacons registra tavole più povere dopo alle carni pregiate ed il salmone è stato sostituito il pollo e dove i bicchieri sono stati riempiti più da vini comuni che pregiate bollicine di champagne, per la Confesercenti gli italiani non avrebbero badato certo a spese, mettendo abbondantemente mano al proprio portafoglio. Secondo la Confederazione degli esercenti per festeggiare la vigilia ed il 25 imbandendo le tavole, sarebbero stati spesi infatti 2,9 miliardi di euro, il 5% in più della cifra spesa nel 2001. Accordo invece tra consumatori ed esercenti sull?austerity sotto l?albero. La spesa sarebbe scesa a poco meno di 4,2 miliardi di euro, con una flessione del 3,5%. Complessivamente il Natale è costato, secondo la Confesercenti, 7,1 miliardi di euro. Anche sul consumo di vino e spumante tutti sembrano d?accordo nel fatto che è il made in Italy a giocare il ruolo del leone. Fra Natale e Capodanno la Coldiretti stima che si stapperanno 80 milioni di bottiglie di spumante italiano, circa il 50% della produzione nazionale, per un giro d?affari complessivo di 360 milioni di euro. Ma se la maggior parte degli italiani ha rispettato la tradizione festeggiando vigilia ed il Natale in casa, una buona fetta quest?anno ha deciso di brindare, almeno per il pranzo del 25, nei ristoranti: ben 850 milioni di famiglie hanno infatti scelto di pranzare fuori casa, con una spesa complessiva di 80 milioni di euro, lo 0,6% in più rispetto al 2001. Il pranzo fuori è stato privilegiato soprattutto al C entro nord, mentre il Sud è risultato quest?anno in controtendenza facendo registrare, in base ai dati diffusi dalla Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe), un calo dell?1%. Per festeggiare l?ultimo dell?anno, invece, le previsioni parlano di una spesa che dovrebbe raggiungere i 721 milioni di ?, il 15% in più rispetto al Capodanno 2002 tra brindisi in ristoranti, locali e discoteche: 75 ? in media a persona considerando una stima che vedrebbe 9,5 milioni di persone uscire di casa per brindare al nuovo anno

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