In attesa dei depuratori e per arginare l’inquinamento del mare del golfo di Napoli nasce l’Osservatorio
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fonte:
- Il Mattino
Piano di Sorrento. In attesa dei depuratori e per arginare l’inquinamento del mare del golfo di Napoli nasce l’Osservatorio permanente per la raccolta degli oli esausti. Obiettivo? Allestire in ogni comune una serie di punti di raccolta nei quali i cittadini potranno portare gli oli impiegati negli usi domestici. A promuovere l’iniziativa è stata l’Asl Napoli sud 3 che in una conferenza di servizi ha raccolto l’adesione di regione, amministrazioni comunali ed associazioni di tutela dei consumatori. «Il progetto – sottolinea Giuseppe Porcaro, direttore del coordinamento dei servizi di staff dell’Asl – nasce dalla constatazione che su tutto il territorio dell’azienda sanitaria non risulta ancora attivato alcun sistema di raccolta degli oli esausti. Il dato è tanto più preoccupante se si considera che incide si un litorale a forte vocazione turistica e dal delicato equilibrio ambientale». Non a caso, mentre per le attività produttive, come ristoranti ed alberghi, esiste l’obbligo di avere un registro per il carico e lo scarico degli oli usati in cucina «i consumi domestici sfuggono ad ogni controllo ed ogni anno finiscono in mare almeno due milioni di litri di olio», ha evidenziato Francesco Giugliano, capo del dipartimento di prevenzione collettiva. Da qui la proposta di organizzare una rete di punti di raccolta dove i cittadini possono consegnare l’olio dopo l’uso. Tra le proposte si è fatta strada quella di organizzare i centri in prossimità delle strutture della grande distribuzione in modo da rendere il più agevole possibile il conferimento da parte degli utenti. Altra ipotesi è quella di utilizzare le cosiddette «isole ecologiche», quelle aree cioè destinate alla raccolta dei rifiuti differenziati che già esistono in diversi comuni della provincia. «A Piano di Sorrento spiega Luigi Cuomo, direttore generale dell’azienda Penisola verde che gestisce il ciclo dei rifiuti a Sorrento, Piano e Meta – lo scorso anno abbiamo già avviato un esperimento del genere presso il centro di conferimento dei rifiuti ingombranti ed in dodici mesi sono state raccolte più di due tonnellate di olio». Restano da stabilire le forme per premiare i cittadini che invece di scaricare gli oli nel lavello si recheranno presso i punti di raccolta. Come dimostra l’esperienza in altre regioni, infatti, la questione della premialità è uno dei fattori per il successo di iniziative del genere. A tal proposito tra raccolte punti e rilascio di gadget si tratto solo di individuare, magari in accordo con il consorzio di conferimento degli oli, la formula di più facile adozione. Inoltre, per limitare i disagi dei cittadini «si potrebbe organizzare anche un sistema di prelievo dell’olio a domicilio», come ha suggerito Antonio Orazzo, presidente del Codacons. Anche la regione Campania ha manifestato interesse per l’iniziativa e Donato Madaro, a nome dell’assessore all’Ambiente Walter Ganapini ha assicurato la partecipazione all’Osservatorio «mettendo a disposizione tutto il supporto organizzativo necessario».
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