In media, ogni cittadino pagherà 25 euro in più, per il saldo Imu, rispetto all’ acconto di giugno per la prima casa e 159 euro per la seconda. Un’ autentica stangata: «le tredicesime se ne andranno quasi interamente tra l’ imposta sugli immobili e le altre scadenze che ci sono regolarmente tra la fine e l’ inizio dell’ anno». E’ ormai sempre più vicino il momento in cui i contribuenti saranno costretti ad effettuare i versamenti con cui completeranno il pagamento della nuova tassa sulle proprietà immobili: il 17 dicembre è infatti alle porte, ma ancora non c’ è l’ assoluta certezza di quanto si andrà a sborsare. I calcoli effettuati, infatti, sono relativi a quanto disposto dalle amministrazioni comunali, ma lo Stato ha ancora la possibilità di intervenire e modificare le carte in tavola. «Qui non si capisce un elemento di primaria importanza – sottolinea il responsabile lecchese del Codacons, Mauro Antonelli -: il clima di incertezza che è stato lasciato aleggiare sugli italiani non ha certo fatto del bene all’ economia e ai consumi in generale. Il Governo si è riservato la possibilità di cambiare l’ aliquota base fino al 10 dicembre, per cui è ancora possibile che i calcoli siano da rifare per intero». Con un gettito consistente è probabile che non si metta mano, ma nemmeno ora c’ è l’ assoluta certezza del dovuto. «I risultati non possono essere che negativi: in primo luogo, ci sarà un enorme intasamento perché i pagamenti saranno concentrati tutti nell’ ultima settimana. Sarebbe stato necessario dare tempi più stretti ai Comuni, considerato il fatto che molti hanno modificato ripetutamente l’ aliquota, prima di arrivare alla versione definitiva. In secondo luogo – ha aggiunto -,questa incertezza impedisce di sapere quanto della tredicesima se ne andrà in tasse. Ed è probabile che se ne vada tutta, tra Imu, canone Rai e altre scadenze concentrate solitamente a gennaio. Per cui il prossimo sarà l’ ennesimo Natale in bianco per i consumi. Considerato il fatto che il gettito di questa imposta è stato più che abbondante, sarebbe stato meglio prendersi la possibilità, eventualmente, di effettuare aggiustamenti il secondo anno». C. Doz.

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